Milanmania: Commisso ambizioso e ricco di denaro, solo lui può salvarci
Insomma i giudici non si fidano del futuro del Club, anche sotto la garanzia del fondo Elliott. Sembra proprio di assistere alla scena finale di “Ombre Rosse “, quando la carovana veniva circondata dalla tribù indiana degli Apache. Le speranze di salvezza sembravano ormai cadute, quando da lontano si sente un suono di tromba e uno scalpiccio di zoccoli. E’ il Sesto Cavalleggeri, non il settimo come ho sempre creduto, che salva i componenti della carovana. A salvare il Milan condannato un anno fuori dall’Europa, destinato a una campagna rafforzamento adeguata a ridotte disponibilità finanziarie, la tromba la può suonare solo lui, Rocco Commisso, l’imprenditore americano di origini calabresi. Sembra che la trattativa con Li Yonghong, personaggio difficile e complicato quando davanti a un tavolo di trattative, tavolo già fatto saltare due volte, sia stata riavviata per la forte volontà del proprietario di Mediacom. Non pare imminente comunque la firma, anzi qualcuno sostiene che, prima dell’ultimo giorno utile per Mr Li, il 6 luglio, nulla accadrà. Tutto può succedere.
Purtroppo è una trattativa dove le due parti sono molto distanti, non solo sul piano delle cifre, ma soprattutto su quello geografico. Uno a Hong Kong, l’altro a New York. Se tutte le sofferenze, le incertezze, i dubbi di questi ultimi tre anni, sul futuro del Milan, dovessero essere servite per arrivare a una figura così ambiziosa, ricca di denaro ma anche di idee e di passione, beh, potremmo considerare questi ultimi mesi travagliatissimi, sul piano societario, il sofferto viatico per ritornare ai livelli di competenza di un grande Club come il Milan. Siamo ancora cauti sull’esito della trattativa, ma è l’ultimissima fiammella prima che la luce di un avvenire sereno, chiaro, visibile, si spenga ancora.
Intanto, a livello sportivo, registriamo la notizia dell’interruzione del rapporto con Alfredo Magni, storico e innovatore responsabile della preparazione dei portieri. Al suo posto torna Valerio Fiori, allenatore della prima squadra, e Beniamino Abate, per quanto riguarda i portieri della Primavera. Non è stato sufficiente a Magni aver creato Minnelli e Cragno, prima, e nel Milan Donnarumma, Plizzari, Livieri, Guarnone, Soncin e aver portato a migliorare numeri uno esperti come Diego Lopez, Storari e Abbiati. Probabilmente i dirigenti del Milan hanno ritenuto che il momento difficile di Donnarumma, soprattutto nel finale della scorsa stagione, sia da attribuirsi proprio a una mancanza di crescita tecnica del Gigio Rossonero, imputabile ai metodi di preparazione. Il tempo, o meglio il rendimento di Donnarumma, dirà se sia stata una valutazione corretta o frettolosa. Certo è che il giovane numero 99 rossonero è atteso dalla stagione più delicata della sua vita professionale.