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Come giocherà il Monza di Salvatore Bocchetti
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Appena 6 sfortunate panchine, nella stagione 2022/2023 al posto di Gabriele Cioffi e prima dell'approdo di Marco Zaffaroni, di cui è stato formalmente l'assistente sino al termine del campionato in quanto non in possesso dei requisiti per essere il primo allenatore della squadra. Tanto è bastato all'amministratore delegato del Monza Adriano Galliani per scorgere in Salvatore Bocchetti le qualità necessarie per fare l'allenatore in Serie A e provare a raccogliere l'eredità dell'esonerato Alessandro Nesta per tentare a scacciare il fortissimo rischio della prima storica retrocessione in Serie B per il club brianzolo. Nasce così la decisione dell'esperto dirigente lombardo, con un Monza ultimo in classifica, vincente appena una volta da inizio stagione e reduce dall'onorevole ma comunque pesante sconfitta contro la Juventus (la nona complessiva).
Salvatore Bocchetti, che all'Hellas è stato pure vice di Igor Tudor e ha fatto la sua esperienza nel settore giovanile gialloblù, a 38 anni è pronto ad accettare una nuova sfida, con l'obiettivo di incidere da subito su un gruppo che nella prima metà di campionato ha denunciato parecchi limiti, sia in fase offensiva che difensiva. Primo compito sarà proprio quello di ridurre l'emorragia di reti incassate – 23 da inizio stagione e alcune delle quali davvero banali – ripartendo dalle convinzioni tattiche del neo-tecnico, che ben si sposano col sistema di gioco adottato negli ultimi anni. Nel solco del lascito di Raffaele Palladino, che a Monza si è formato prima di passare alla Fiorentina e che Adriano Galliani è convinto di aver intravisto in Bocchetti.
Si riparte dunque dalla conferma della linea difensiva a tre, con Izzo, Pablo Marì e Carboni, insieme a D'Ambrosio, a giocarsi i posti da titolare in palio, senza dimenticare possibili nuovi innesti dal mercato visto che Caldirola è in uscita. A Verona Bocchetti ha variato parecchio, giocando sia con un centrocampo a quattro che con una mediana a tre, comunque con due esterni pronti a percorrere tutta la fascia. Se in mezzo Akpa-Akpro è sulla via del ritorno dalla Lazio dopo la precedente esperienza nella passata stagione, e Bianco, Pessina e Bondo rappresentano le certezze, su entrambe le corsie si candida dopo tanti mesi di stop un'arma che può essere fondamentale come Patrick Ciurria. Tra i migliori giocatori della gestione Palladino, il classe '95 ha disputato una ventina di minuti contro la Juventus e il suo rientro offrirebbe un'alternativa di peso rispetto a Pedro Pereira, Birindelli e Kyriakopoulos.
Per quanto concerne la composizione dell'attacco, altro reparto che ha regalato poche soddisfazioni alle luce dei soli 15 gol segnati nelle prime 17 partite, il Monza di Salvatore Bocchetti può proporre più di una soluzione per l'immediato futuro. Nella sua esperienza all'Hellas, l'allenatore napoletano ha giocato talvolta con la doppia punta pesante – Henry e Djuric, che ritrova in bianco-rosso – con una prima punta classica e una più di movimento (Kallon), ma anche col trequartista dietro a due attaccanti o con due calciatori dietro ad un solo 9. Quasi scontato che il nuovo Monza punterà molte, se non tutte, le sue fiches su Daniel Maldini, chiamato però ad alzare parecchio il suo livello di rendimento, con Gianluca Caprari e Dany Mota che possono essere le altre due opzioni per completare la prima. In attesa ovviamente del recupero di Djuric. In assenza di nuovi investimenti per l'attacco – dove Maric e Martins jr sono le risorse estreme – a Dany Mota toccherà ancora una volta il compito di jolly, un po' prima punta e un po' seconda in base alle esigenze.
Salvatore Bocchetti, che all'Hellas è stato pure vice di Igor Tudor e ha fatto la sua esperienza nel settore giovanile gialloblù, a 38 anni è pronto ad accettare una nuova sfida, con l'obiettivo di incidere da subito su un gruppo che nella prima metà di campionato ha denunciato parecchi limiti, sia in fase offensiva che difensiva. Primo compito sarà proprio quello di ridurre l'emorragia di reti incassate – 23 da inizio stagione e alcune delle quali davvero banali – ripartendo dalle convinzioni tattiche del neo-tecnico, che ben si sposano col sistema di gioco adottato negli ultimi anni. Nel solco del lascito di Raffaele Palladino, che a Monza si è formato prima di passare alla Fiorentina e che Adriano Galliani è convinto di aver intravisto in Bocchetti.
Si riparte dunque dalla conferma della linea difensiva a tre, con Izzo, Pablo Marì e Carboni, insieme a D'Ambrosio, a giocarsi i posti da titolare in palio, senza dimenticare possibili nuovi innesti dal mercato visto che Caldirola è in uscita. A Verona Bocchetti ha variato parecchio, giocando sia con un centrocampo a quattro che con una mediana a tre, comunque con due esterni pronti a percorrere tutta la fascia. Se in mezzo Akpa-Akpro è sulla via del ritorno dalla Lazio dopo la precedente esperienza nella passata stagione, e Bianco, Pessina e Bondo rappresentano le certezze, su entrambe le corsie si candida dopo tanti mesi di stop un'arma che può essere fondamentale come Patrick Ciurria. Tra i migliori giocatori della gestione Palladino, il classe '95 ha disputato una ventina di minuti contro la Juventus e il suo rientro offrirebbe un'alternativa di peso rispetto a Pedro Pereira, Birindelli e Kyriakopoulos.
Per quanto concerne la composizione dell'attacco, altro reparto che ha regalato poche soddisfazioni alle luce dei soli 15 gol segnati nelle prime 17 partite, il Monza di Salvatore Bocchetti può proporre più di una soluzione per l'immediato futuro. Nella sua esperienza all'Hellas, l'allenatore napoletano ha giocato talvolta con la doppia punta pesante – Henry e Djuric, che ritrova in bianco-rosso – con una prima punta classica e una più di movimento (Kallon), ma anche col trequartista dietro a due attaccanti o con due calciatori dietro ad un solo 9. Quasi scontato che il nuovo Monza punterà molte, se non tutte, le sue fiches su Daniel Maldini, chiamato però ad alzare parecchio il suo livello di rendimento, con Gianluca Caprari e Dany Mota che possono essere le altre due opzioni per completare la prima. In attesa ovviamente del recupero di Djuric. In assenza di nuovi investimenti per l'attacco – dove Maric e Martins jr sono le risorse estreme – a Dany Mota toccherà ancora una volta il compito di jolly, un po' prima punta e un po' seconda in base alle esigenze.
Commenti
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Male, giocherà male.....