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Colombo: "Fonseca può creare un grande Milan, che allenamenti con lui! Ibra mi chiamava Hulk, vorrei più gol alla Inzaghi"
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L'EMPOLI - "Siamo partiti bene, ma cosa più difficile è continuare quando la palla scotterà di più. Anche a Monza ero partito così e poi non è finita nel migliore dei modi. Empoli è una rivincita per me, un’opportunità per dimostrare a me stesso che ho capito gli errori. Li ho scelti perché li ho visti proprio convinti. Io avevo bisogno di risentirmi importante"
LA JUVE - "Juve prossima avversaria? È una squadra super intensa e che non ti fa respirare, ma allo stesso tempo vuole tenere molto la palla. Saranno importanti pressing e difesa
GLI ALLENATORI - "Baroni mi ha fatto crescere come prima punta. Anche a Cremona e con la Spal avevo quel ruolo, ma nell’interpretazione ero più una seconda: stavo poco centrale, preferivo svariare sulla destra per prendere la palla. A Baroni devo il miglioramento della pulizia nelle giocate, nei gesti. Ci abbiamo lavorato tantissimo. A Monza invece ho capito che nessuno ti regala niente".
GOL SPORCHI ALLA PIPPO INZAGHI - "Più che gol belli, preferirei fare più gol banali? È così. I bomber spesso fanno gol sporchi, io non sono mai riuscito a segnarli. Magari faccio quelli belli, ma sono meno. Vorrei essere più come Pippo Inzaghi"
LA TOURNEE COL MILAN - "Col Milan non avrei dovuto nemmeno partire, c’era già l’Empoli in ballo. Ho giocato con libertà e mi sono divertito. E ho visto da vicino la punta in assoluto più forte dei nostri tempi. Haaland ha addosso una specie di aura, quando prende palla senti che a breve segnerà. Sembra un robot"
FONSECA - "Mi è piaciuto. Il ritmo in allenamento era alto, gli esercizi dovevano essere super intensi e con poco recupero. L’intensità e la qualità che c’è al Milan potrebbero creare una squadra davvero forte"
IBRA MI CHIAMAVA HULK - "È vero che Ibrahimovic mi chiamava Hulk? Sì. Venivo dalla Primavera, arrivavo da due infortuni, stavo tanto in palestra. Ibra lo notò e iniziò a chiamarmi Hulk"
IDOLI - "Cristiano Ronaldo. Mi ha sempre affascinato il fatto che a ogni partita decisiva ci fosse il suo nome sul tabellino. Seguo la moda, amo vedere come si vestono gli altri calciatori. Mi piace trovare un dettaglio per farmi notare".