#CMinFrancia, Candreva: 'Non siamo passati'. Florenzi: 'Altro che scarsi...'
VIDEO: IL PUNTO DA CASA AZZURRI - Il nostro inviato, Federico Zanon, fa il punto da Casa Azzurri sulla giornata della Nazionale.
KASSAI PER ITALIA-SVEZIA - Intanto sarà Viktor Kassai l'arbitro della seconda sfida dell'Italia agli Europei. Il direttore di gara ungherese è stato scelto per dirigere la sfida del Gruppo E contro la Svezia. Abitro di categoria Elite della Uefa ha vinto nel 2011 il premio come miglior arbitro mondiale e in questo Europeo è stato il direttore di gara della sfida d'esordio fra Francia e Romania.
LA CONFERENZA DI CANDREVA E FLORENZI - Antonio Candreva e Alessandro Florenzi hanno parlato in conferenza stampa da Montpellier: "Ibrahimovic - inizia l'esterno della Lazio - è un grandissimo campione, è fantastico, ha dei colpi grandiosi, da solo può mettere in difficoltà una squadra. Dobbiamo fare la partita su noi stessi, con qualche accortezza sui punti forti. Tutte le partite vanno affrontate come con il Belgio, la Svezia farà la partita della vita. Sarà difficile ma vogliamo chiudere la qualificazione venerdì. Prima non facevo questo ruolo, ora mi trovo benissimo, mi esprimo al meglio. Spero di continuare su questa strada. Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini sono dei punti di riferimento a cui andiamo dietro, sono importanti, hanno molta esperienza. Ci danno sempre buoni consigli. Verratti e Marchisio sono i nostri primi tifosi, ci sostengono da sempre, sono stati sfortunati per questi brutti infortuni. Giochiamo anche per loro. Meglio arrivare primi o secondi? Non siamo ancora qualificati, fare calcoli a oggi è un po' sbagliato. C'è l'esperienza negativa del Mondiale, dopo aver vinto la prima partita abbiamo giocato poi due gare e abbiamo perso".
Continua Florenzi: "Scusate per la voce, l'abbiamo lasciata anche noi in panchina per sostenere i ragazzi. La nascita di mia figlia è stato l'avvenimento più importante della mia vita, ti cambia il modo di pensare, sono orgoglioso di questa creatura che migliorerà la mia vita. Quando si corre tutti per un obiettivo puoi fare 100 km, perché non senti la fatica. Gran parte del merito va al mister, ci ha trasmesso i valori e quello che dovevamo fare. Non pensiamo tanto alle parole, quelle vanno confermate dai fatti. Ogni azione eravamo tutti in piedi, Vertonghen ha spintonato Lele Oriali così io e Insigne eravamo da lui, pure se eravamo alti come una sua gamba, per farci rispettare. Sul secondo gol l'arbitro poteva ammonirci tutti e dodici, volevamo sostenere la squadra. Fosse stato il contrario, i ragazzi avrebbero fatto la stessa cosa. Nei cinque di centrocampo, a parte il ruolo di De Rossi, riesco a interpretarli tutti con buone sensazioni, nella mia maniera e quella che vuole il mister, riesco ad attaccare con gli inserimenti, non solo correre sull'ala".
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