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Altro che Will Grigg: Immobile is on fire ed è meglio di Cavani e Salah
Il momento di appannamento è alle spalle, già tutto dimenticato. Prima del match contro il Verona Inzaghi si meravigliava, ironizzava: Ciro senza gol fa notizia. Un mese e mezzo senza gol tra SPAL e Verona, e la Lazio ha affrontato, guarda caso, il suo periodo più duro. Inzaghi deve avergli consigliato calma, se lo è coccolato, lo ha sempre protetto. E Immobile ha risposto con rabbia, si è scosso, ha ritrovato il feeling con la porta. Con l'ausilio di due pittori speciali ha dipinto l'ennesimo affresco: è il naturale braccio armato verticale di Felipe Anderson e Luis Alberto.
CIRO IS ON FIRE - In 22 partite di Serie A ha siglato 22 reti e servito 8 assist, in Europa League 5 gol in 5 partite, una media francamente da urlo. 56 gol in 72 partite, ingresso in top ten dei marcatori della Lazio, ripreso Casiraghi, dietro a Messi e Neymar per gol + assist in stagione. Contro la Steaua è troppo semplice, tripletta, pallone portato a casa, post partita radioso, di fronte ai microfoni. Ha un attimo di sguardo cupo quando gli chiedono del Dortmund. Lo stesso sguardo che aveva prima del minuto 50' contro l'Hellas, quando la porta brillava stregata, Nicolas non aveva ancora subito gol. Un cono d'ombra, solo un attimo: troppa luce in questo momento per pensare al passato, troppi gol, una meravigliosa ingordigia, riflettori tutti su di lui, il passato è una terra dimenticata. Il presente è biancoceleste, il presente è un inno alla voglia di continuare a riscattarsi, come se non bastasse mai. Sempre con lo stesso furore agonistico. Fuoco, un fuoco, Ciro is on fire.