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  • Ciccio Caputo a CM: "Dalla Seconda Categoria alla Nazionale, che rimpianto Euro 2020"

    Ciccio Caputo a CM: "Dalla Seconda Categoria alla Nazionale, che rimpianto Euro 2020"

    • Francesco Guerrieri
    Sono bastati 3/4 messaggi per percepire subito l’umiltà di Ciccio Caputo: "Mi devo vestire in modo particolare per l’intervista?". Ne abbiamo approfittato: "Porta due tue maglie, grazie". Quando è arrivato nella nostra redazione ha tirato fuori quelle dell’Empoli e della Nazionale: "Questa non la metto da una vita eh, era conservata nel cassetto". Qualche battuta e si parte, la prima domanda è facile: Ciccio o Francesco? "Ciccio, assolutamente. Solo i miei genitori mi chiamano Francesco". 70 gol in Serie A, 200 tra i professionisti e una carriera iniziata sui campetti di terra della Seconda Categoria pugliese.

    Hai fatto tutti gli step fino alla Nazionale.
    "E' stato un percorso inimmaginabile. Ho dato i miei primi calci nella parrocchia del mio quartiere ad Altamura, poi sono andato in Seconda Categoria e dopo tanti anni di sacrifici sono arrivato a vestire la maglia azzurra. Mi sono mancate solo la Serie D e la C, perché all'epoca ho fatto solo la C2".

    A 15 anni e mezzo eri in Prima Categoria.
    "Un'esperienza che mi è servita molto, i giovani d'oggi non hanno idea di quello che ho visto. Vi racconto questa: alcuni compagni arrivavano al campo ancora con le divise del lavoro perché avevano appena staccato. In quel periodo ho imparato cose che non dimenticherò mai".

    Il primo contratto in C2 col Noicattaro di Daniele Faggiano.
    "Giocavo in Eccellenza nell'Altamura, il Melfi mi fece fare un provino ma me ne andai perché l'allenatore mi faceva giocare terzino destro. Quando il Noicattaro si è fatto avanti, l'Altamura voleva soldi e non mi lasciava andare; la situazione si è sbloccata grazie al lavoro di Faggiano.

    Due partite e un gol in Nazionale, che effetto fa vestire la maglia dell'Italia?
    "Era il mio sogno da bambino, l'ho realizzato a 33 anni e ringrazierò per sempre Mancini. Vivere quell'ambiente e cantare l'inno di Mameli sono emozioni indescrivibili".

    Ci racconti la prima volta a Coverciano?
    "Per me era un mondo inesplorato, ma mi hanno accolto tutti benissimo e io per ricambiare ho portato la birra a tutti. Come da tradizione hanno fatto cantare anche me, chiaramente".

    Che canzone avevi scelto?
    "'Sarà perché ti amo', cantata malissimo".

    E' più il rimpianto per non essere stato nella lista dei convocati per Euro 2020 o la felicità per la vittoria dell'Italia?
    "Sono stato davvero a un passo da quell'Europeo... Purtroppo un infortunio alla schiena, subìto proprio in Nazionale a marzo, mi ha costretto a lasciare il gruppo. Ero stato inserito tra i preconvocati, sono andato a Milano a farmi il vaccino per il Covid per partecipare al raduno, ma non stavo benissimo e Mancini ha fatto altre scelte. Sono contento per la vittoria, ma un po' di rammarico c'è perché in quella squadra potevo starci anche io". 

    @francGuerrieri 

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    Salta la mula
    Salta la mula

    Ciccio Caputo?!? Si fa di tutto per non parlare di interma fia, eh?

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