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    Christillin: 'Superlega? Sentii Agnelli, quel giorno piansi sulla tomba dei miei. Uefa? I club scelgano dove stare'

    Christillin: 'Superlega? Sentii Agnelli, quel giorno piansi sulla tomba dei miei. Uefa? I club scelgano dove stare'

    Evelina Christillin, storica tifosa della Juventus e membro del board di Uefa e Fifa, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport sul tema Superlega.
     
    DOPO IL LANCIO DELLA SUPERLEGA - "Ero molto provata e andai a piangere sulla tomba dei miei genitori. È stata una delle peggiori esperienze della mia vita: è stato drammatico, non sto esagerando. Dopo aver passato una vita al fianco della famiglia Agnelli, e con il senso di profonda gratitudine che provo in particolare per l’Avvocato Gianni e suo fratello Umberto, mi sono trovata in una situazione molto difficile. Io sono una grande tifosa juventina, ma il progetto della Superlega era un grave errore".
     
    OGGI - "Mi sembra sia stata pronunciata la parola fine. Alla base del ricorso c’era il teorico abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa e adesso è chiaro che così non è. La Superlega era nata male. Tutte le istituzioni politiche e sportive si sono schierate dalla parte dell’Uefa, ma sono stati soprattutto i tifosi con la loro immediata protesta a prendere una posizione netta e inequivocabile. I club fondatori della Superlega non avevano tenuto in considerazione proprio loro, i tifosi. Cioè le persone a cui il calcio si rivolge e che non hanno alcun interesse se non il rapporto viscerale con la loro squadra",
     
    RAPPORTI UEFA-CLUB FONDATORI - "
    Non ci sono preclusioni da parte dell’Uefa. La Juve, intanto, ha già cambiato il management. A Parigi, in occasione della finale di Champions del 2022, il presidente del Real Perez era seduto accanto al presidente dell’Uefa Ceferin. I club adesso sanno che si tratta semplicemente di fare una scelta. Ci sono articoli precisi nello statuto dell’Uefa a cui bisogna attenersi. Ma nessuno ha il coltello tra i denti, nessuno vuole vendette, si guarda avanti per fare il bene del calcio. L’Uefa non vuole restare ferma, è sempre disponibile a rimettersi in gioco per il bene del calcio e per la soddisfazione dei tifosi che restano il primo pensiero. La Superlega era soprattutto una manovra economica che avrebbe consentito ai club fondatori di ripianare i loro ingenti debiti. La mancata condivisione del loro progetto fu il primo errore, seguito poi da tutti gli altri".
     
    I TRE GIORNI DI MONTREAUX - "Inizialmente non ci avevo creduto. Era una storia strana, avevo sentito Andrea Agnelli il giorno prima, spesso arrivavo alle riunioni in macchina con lui. Fu tutto surreale. La voce girava, ma furono molto bravi a tenere tutto nascosto"
     
    DOPO IL COMUNICATO - "E crollò il mondo. Il mio mondo, visti i rapporti con la famiglia Agnelli e il ruolo che ho nell’Uefa. Ogni dieci minuti cambiava lo scenario, non si capiva cosa stesse accadendo. Ci sono state riunioni continue per ventiquattro ore, sembrava un attacco micidiale al sistema".
     
    LE REAZIONI - "Già nella notte arrivarono le telefonate di Macron e Johnson. Il giorno dopo anche Draghi rilasciò una dichiarazione. L’idea di fondare la Superlega era sbagliata, lo dico chiaramente e senza alcun dubbio. Dentro di me la ragione ebbe subito la meglio sul cuore. Sono rimasta fedele all’Uefa perché penso che il calcio debba essere di tutti. Il progetto della Superlega si sgretolò in fretta perché aveva completamente ignorato la parte più importante del calcio: i tifosi, quelli che amano i loro campionati, che spendono soldi e tempo per le squadre e le partite, che sono animati da grande e sincera passione. La protesta della gente fece capire quanto grosso fosse stato l’errore. E nove club si tirarono indietro subito".
     
    TRADITA DA AGNELLI? - "Tradita no, però avevo il cuore diviso a metà. Non avrei potuto comportarmi diversamente da come ho fatto, è stata la decisione giusta. Ma questo non cambia nulla per quanto riguarda il mio affetto e la mia gratitudine per la famiglia Agnelli e il tifo per la Juve: la società e la squadra si riprenderanno rapidamente. Sa come diciamo noi in questi casi, vero? Fino alla fine".

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