Christian Panucci: 'Gomez perfetto per la viola, Joaquin grande colpo'
Tutti possono parlare di calcio, ma ci sono persone che si possono permettersi di andare oltre. Di dare un giudizio tecnico. Di esprimere un’opinione da ‘addetto ai lavori’. Di parlare per esperienza e conoscenza. Una di queste persone è sicuramente Christian Panucci, ex giocatore di Genoa, Milan, Real Madrid, Inter, Chelsea, Monaco, Roma e Parma. Uno che, insomma, da calciatore ha calcato campi prestigiosi in Italia e in Europa e che vanta un palmarès da fare invidia a tutti. Panucci, in questi giorni a Coverciano per il Corso per Allenatori di Seconda Categoria, ha raccontato in esclusiva al settimanale Brivido Sportivo i suoi pensieri sulla Fiorentina, svariando dall’eccezionale arrivo di Mario Gomez al suo ‘battibecco’ televisivo con Montella, da una cena con Pradè al suo amore calcistico nei confronti di Pizarro, dalla stima per Jaoquin e Cuadrado all’importanza di uno come Ambrosini... Insomma, un Panucci a 360° sulla Fiorentina, squadra della città che ha svelato di amare.
Panucci, iniziamo da Mario Gomez, l’uomo del momento. Cosa pensa del suo arrivo in viola?'La Fiorentina lo scorso anno è stata una delle squadre ad aver espresso il miglior calcio d’Italia, ma spesso abbiamo sottolineato che le mancava un uomo d’area di rigore che concretizzasse tutta la mole di gioco creata. Una classica punta da 20 reti a stagione. Ecco, Gomez è perfetto: è l’uomo giusto, colui che può assolutamente aumentare il valore di una squadra già forte. Il centravanti ex Bayern Monaco è il più adatto al gioco di Montella, il finalizzatore ideale del gioco espresso dalla squadra viola'. Se le dico Rossi-Gomez-Cuadrado, lei cosa mi risponde?
'Eh… uno ha grande corsa e una sconcertante capacità di saltare l’uomo (Cuadrado), un altro ha qualità tecniche infinite e, oltre a vedere la porta, sa essere anche uomo da ultimo passaggio (Rossi) e un altro ancora è un finalizzatore infallibile (Gomez): credo che meglio di così…'..
Dall’attacco al centrocampo: in molti era scettici riguardo l’arrivo di Ambrosini, giocatore che lei conosce bene. Lei, invece, cosa ne pensa?
'Non so che tipo di ruolo vorrà cucirgli addosso Montella, ma Ambrosini, con la carriera che ha alle spalle, per cultura calcistica, per stile, per tutto quello che ha vinto, non può che portare positività nella squadra viola. Grinta, esperienza e mentalità vincente. E questo, indipendentemente dal ruolo che ricoprirà: se sarà primario o secondario, cambia poco. Vorrei dire due parole su un altro neo acquisto…'. Prego…
'Se non sbaglio, la Fiorentina ha preso quasi a costo zero un certo Joaquin. Ecco, lo conosco bene e posso garantire che è un grande colpo. La stagione da poco conclusa col Malaga (34 presenze e 4 gol nella Liga e 10 presenze e 3 gol in Champions, ndd), penso sia stata una delle migliori della sua carriera. Se è un acquisto importante? Porca miseria se lo è! Ha gamba, ha dribbling, è un uomo che a Firenze dirà la sua'.
Dai nuovi volti agli eroi della passata stagione, iniziando da Vincenzo Montella, che lei conosce molto bene per i vostri trascorsi nella Roma… Se l’aspettava così preparato come allenatore? 'Sono contento che Vincenzo stia ottenendo questo successo, iniziato con un ottimo lavoro svolto nel settore giovanile della Roma. Poi ha continuato facendo bene a Catania, poi a Firenze… quando uno fa sempre bene, significa solo una cosa: che ha grandi valori. Lui ce li ha, a livello professionale e umano. Lo conosco bene, abbiamo condiviso molto insieme, e posso confermare che è un ragazzo intelligente, furbo, scaltro'.
Senta, a proposito di Montella… vorremmo tornare, con lei, sul vostro ‘battibecco’ in tv nel post partita di Fiorentina-Roma. Vuole dire qualcosa a distanza di due mesi? 'A pensarci bene, ho rivisto le immagini del nostro ‘battibecco’: io dichiarai che “si poteva non fischiare il rigore” (l’episodio in questione era il rigore non concesso alla Fiorentina sul fallo di mano di De Rossi, ndd) e capisco, oggi, la reazione di Vincenzo dovuta anche alla tensione di una partita importante. Così come rivedendo bene le immagini, oggi, posso confermare che il rigore ci poteva stare. Questo, comunque, niente ha a che vedere con la stima che c’è tra me e Montella. Ci sta di vedere le cose in maniera diversa, soprattutto in un post partita animato, ma tra me e lui non c’è nessuno strascico, nessun rancore, niente. Anzi!'.