Chirico: 'Sono preoccupato dall'odio montante del tifo'
"E' tradizione dire che a Natale "si diventa tutti più buoni". Non ci credo: chi è cattivo lo rimane per tutti i giorni dell'anno, compresi il 25 e 26 dicembre. La bontà o la malvagità sono connaturati alla nostra indole genetica e vengono addestrati a seconda del tipo d'educazione ricevuta in famiglia. Personalmente non mi ritengo un modello da seguire, conscio come sono delle mie debolezze e dei miei difetti. Nel mio piccolo, provo a migliorarmi, di sicuro non ad abbruttirmi. Perché faccio questo discorso? Perché ciò che vedo intorno mi piace sempre meno. In particolare in ciò che seguo più da vicino, ovvero il calcio. Quest'odio montante all'interno delle tifoserie e questo clima da trincea che si respira ad ogni partita, in qualsiasi catgoria, da un parte mi disgusta, dall'altra mi preoccupa. Ciò che ho visto, prima di Natale, a Venaria per una semplice partita di coppa Italia primavera mi ha seriamente fatto riflettere: se ogni occasione, ogni gara diventa un pretesto per scatenare il lato peggiore di ciascuno di noi, allora siamo davvero ai titoli di coda. Capisco la frustrazione da parte di tanta gente, alle prese quotidianamente coi reali problemi della vita e del lavoro (di sicuro più seri di una partita di pallone) però questo non giustifica che il calcio ne diventi la prima valvola di sfogo. Non si spiega che una persona possa trasfigurarsi in una belva, come avvenuto appunto dopo quell'insignificante Toro-Juve tra ragazzini. Non mi interessa sapere chi ha incominciato e quale sia stato il pretesto di tanto schifo, così come non sopporto chi usa la solita formula di comodo "comportamenti da condannare, però"..." per addebitare sempre ad altri le forme degenerative dellle proprie tifoserie. Sarebbe come dire: se ti avvicini troppo alla gabbia dei leoni può capitare che poi ti mordano. Già, ma i leoni in genere stanno allo zoo,il problema è quando te li trovi dove non immagineresti mai di trovarli. Qui c'è solo da prendere atto che così non si può andare avanti, e che qualcosa va fatto urgentemente. E in mancanza di un'autorità seria che avrebbe dovuto prendere adeguati e repressivi provvedimenti da moltissimo tempo (almeno dagli anni 70) , serve soprattutto una presa di coscienza da parte di ciascuno di noi. Dissociarsi categoricamente da certe aberrazioni è la prima cosa da fare se vogliamo ancora bene a questo sport e non vogliamo trasformare gli stadi in macellerie. Perchè sarà anche vero che noi in tv talvolta alziamo i toni, ma vi garantisco che non solo chi esagera viene pregato di allontanarsi dagli studi ma che, spente le telecamere, si torna tutti a casa tranquilli. Non esistono rgolamenti di conti postumi, sputi e minacce. Ci si scalda, si difende ognuno le proprie squadre e poi ritorna alla normalità. Perché siamo esseri umani che ragionano, non bestie (che a volte sono persino meglio di certe persone). Il mio auspicio natalizio è che ognuno di noi, se ama davvero i calcio, dia il suo contributo a migliorarlo. Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno NATALE e un buon S.Stefano, e che Dio vi benedica e vi aiuti nelle difficolta della vita. Un saluto natalizio dalla mia bella città, dove trascorrerò queste fes