Chirico: 'L'Inter è forte, ma che aiutini a Napoli. Fosse successo alla Juve?'
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Persino Aurelio De Laurentiis, uno che in genere non le manda a dire, si è prodotto in uno sfogo col freno tirato: “Non facciamo complottismo e nemmeno dietrologia, ma abbiamo perso per colpa dell’arbitro”. Ricapitasse la stessa partita con i medesimi errori arbitrali, venerdì prossimo con la Juventus, il presidentissimo userebbe di sicuro altri toni e altre parole. Non a caso ADL ha già telefonato all’AIA per mettere le cose in chiaro in vista della gara dell’Immacolata. Funziona così.
Chiariamo subito: l’Inter è forte. Possiede una rosa di alto livello, molto profonda e composta da giocatori in grado di risolvere le partite da soli. Non a caso è la favorita nella corsa allo scudetto. Se però ad una squadra già forte di suo si aggiungono ogni settimana decisioni arbitrali sempre a favore, quella squadra diventa ingiocabile. Quindi, imbattibile e dunque irraggiungibile in classifica. Anche quando tutta questa superiorità non emerge, tipo nel confronto della scorsa settimana con la Juventus. Dove il gol del pareggio nerazzurro è stato viziato da un fallo (netto) iniziale di Darmian su Chiesa, non rilevato dall’arbitro in campo, da quello al Var e nemmeno dal disegnatore Rocchi, il quale con un’arrampicata sugli specchi alla Spiderman lo ha derubricato alla voce “non fallo per tipologia di partita”. Quindi, in un altro contesto di partita lo avrebbero fischiato, nel Derby d’Italia non si può. Perché? Bho.
Aldilà del punteggio, quella col Napoli è stata una gara condizionata dalle scelte arbitrali: la trattenuta di Lautaro a Lobotka prima della rete di Calhanoglu è come il fallo di Darmian su Chiesa, evidente, ma non fischiato (lo chiamano “arbitraggio all’inglese”, invece è un errore, eppoi c’era il chiaro tocco di Acerbi che ha sbilanciato Osimhen in piena area di rigore e non si capisce perché non sia stato segnalato all’arbitro Massa dal VAR. Sanzionare entrambi questi due interventi avrebbe, probabilmente, mutato la storia della partita. Forse. O magari la fortissima Inter avrebbe vinto lo stesso. Il dubbio resta.
Non lo avrà di sicuro La Russa, e come lui tutti gli interisti convinti che in Italia l’unica squadra che rubi sia la Juventus, l’unica ad aver barato durante Calciopoli, l’unica ad abusare delle plusvalenze per aggiustare i bilanci, l’unica vera ladra in un mondo di ladri. Del quale fa parte anche l’Inter, che ha vinto al Maradona “rubacchiando”. Diciamolo, caro Ignazio!