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  • Chirico: 'Gatti e i 22 falli inventati. Numeri e regole smentiscono Pioli'

    Chirico: 'Gatti e i 22 falli inventati. Numeri e regole smentiscono Pioli'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    L’episodio che ha orientato l’ultimo Milan-Juventus è stato sicuramente l’espulsione (sacrosanta) di Thiaw, avvenuta quasi alla fine della prima frazione di gioco. Una superiorità numerica bianconera che ha iniziato, però, ad essere più evidente solo dopo il gol di Locatelli e i cambi effettuati da Max Allegri. Prima non la si era quasi notata, o perlomeno la Juve non era riuscita a sfruttarla a pieno. A fine gara, Stefano Pioli se l’è presa con l’arbitro Mariani per lo scarso uso del cartellino giallo nei confronti dei giocatori della Juve. “Ci sono voluti 22 falli per ammonire Gatti” ha protestato. Tradotto: se il direttore di gara avesse ammonito di più gli juventini, magari  questo avrebbe portato poi ad un’espulsione anche tra i bianconeri e rimesso squadre e partita in equilibrio, e forse il suo Milan non avrebbe perso. 

    Che era un po’ quello che, per l’intero 2° tempo, ha chiesto ad alta voce il Meazza, alzando i decibel ad ogni intervento falloso su di un giocatore rossonero, sperando nell’ammonizione, se non addirittura in un rosso diretto e pareggiare così subito i conti. Gatti è stato lo juventino maggiormente preso di mira, dagli spalti così come da Pioli dall’area tecnica, ed insieme hanno provato a condizionare Mariani nella distribuzione dei cartellini fin quando il bianconero è rimasto in campo. Ovvero, fino a quando il tanto invocato cartellino giallo è stato estratto dall’arbitro per ammonirlo, dopodiché Allegri - fiutata l’aria - ha preferito optare per la sostituzione. 

    Un’ammonizione arrivata non al 22°, ma al 5°intervento falloso su Leao. Cinque interventi scorretti, non tali però da giustificare un’ammonizione, come invece chiedevano Pioli e i tifosi. “Il regolamento dice che, dopo un certo numero di falli, un giocatore deve essere ammonito” e Gatti si è preso appunto il giallo al quinto fallo, non grave, sull’avversario. Che è stato marcato ad uomo, quindi i contatti tra i 2 sono stati frequenti. Gli altri 17 falli li ha visti solo l’allenatore del Milan, non li riportano nemmeno i dati Opta.

    Leao, che ha gradito poco la stretta marcatura dello juventino, ad un certo punto ha anche provato a giocare d’astuzia: dopo un contrasto, nel quale Gatti si era aiutato anche un po’ con le braccia, il portoghese si è gettato a terra portandosi le mani sul volto, e facendo credere di aver ricevuto un colpo sul viso. Dal replay tv si è notato che Gatti sbracciando lo aveva sì colpito, ma sul petto e non in faccia. Quindi, quello che avrebbe dovuto essere ammonito per primo era Leao, per simulazione.

    Tra l’altro, il tabellino finale della gara riporta: ammonizioni totali 5, ben quattro per la Juventus (Gatti, Locatelli, McKennie, Weah) e una sola per il Milan (Reijnders). Che di falli ne aveva commessi in tutto 12. Certificati da Opta. Numero che supera quelli (reali) di Gatti. Magari poi Pioli ci spiega come funzionano le regole.

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