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  • Chievomania: il valore speciale dell'ultima al Bentegodi

    Chievomania: il valore speciale dell'ultima al Bentegodi

    • Federico Vaccari
    Atalanta, per chiudere in bellezza al “Binti” e poi finalmente aspettare la riconferma di Maran in panchina. In queste ultime giornate d’allenamento, prima del rompete le righe generale (non ditelo a Maran dell’allenamento, in campo si gioca sempre vincere!) imperversano alcuni possibili sviluppi sul futuro della squadra clivense. Ipotesi che inevitabilmente si conciliano coi destini spesso determinanti di allenatori che hanno fatto la storia del Chievo. Una favola che tredici anni fa rivoluzionò il concetto di provincialismo in Italia e che ha vissuto in mezzo le fasi più complicate del “nostro” fare calcio. Passando da calciopoli, ritornando al calcioscommesse, ha resistito allo sgretolamento di valori che sarebbero ormai inconciliabili col romanticismo che noi tutti affidiamo al dio palla. Anche il Chievo è cambiato molto nella sostanza rispetto a quel primo Del Neri di tredici anni fa. Quest’anno Campedelli alla presentazione della squadra – allora allenata da Corini – non usò mezzi termini per esprimere il concetto di rinascita sia a livello strutturale che a livello di risultati.

    La rinascita improntata dalla società – esente da quel momento di alcuni perni fissi come Sartori – alla fine riportò anche certe teorie, le medesime che tredici anni fa determinarono quel campionato da protagonisti. Certo, oggigiorno in Serie A ci resti soprattutto se ti fai bastare ciò che i diritti televisivi ti regalano (grazie al comando del pallone), ma l’entità di un club quello non si cambia e neanche al Chievo è cambiato.

    Oggi contro l’Atalanta – altra realtà che spesso è rimasta in controtendenza rispetto alla media – il Chievo proverà a rendere ancora più soddisfacente un campionato che, se si contassero solo i punti della classifica da quando Maran è arrivato, farebbe trovare il Chievo ancora in lotta per un posticino Uefa.

    Un po’ di defezioni questo pomeriggio al Bentegodi per Maran. Ma crediamo ci sia ancora spazio per altre sorprese e chissà che non venga ancora dal reparto d’attacco: Paloschi, a cui verrà prolungato il contratto fino al 2020, giocherà a fianco di Meggiorini o Pellissier ma è ancora a caccia di record. Per lui tredici reti stagionali, record eguagliato in un solo campionato con la maglia del Chievo, e 93 reti complessive in Serie A.

    Per il resto sono ben sei le vittorie del Chievo nei dodici congedi casalinghi in Serie A. L’anno scorso, all’addio di Javier Zanetti, l’Obi del Chievo fece chiudere con l’amaro in bocca la stagione di Mazzarri. Quest’anno il Bentegodi si aspetta un ultimo squillo d’altra classe.
    Uno squillo da rinnovo. Uno squillo per far riscrivere la storia del Chievo. 
     

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