Chievomania: la squadra di Maran offusca Zeman e si rilancia
Federico Vaccari
Non sappiamo che partita realmente si aspettasse Zeman, confuso nella sua repentina e rivoluzionaria antitesi del calcio poco equilibrato, ma probabilmente chi si è sorpreso del Chievo visto a Cagliari non conosce bene ancora Maran. L’arrivo del tecnico è coinciso con una stabilità complessiva di tutti i reparti, soprattutto la linea difensiva. Pochissimi i gol subiti, grazie ad alcune accortezze tattiche nel 4-4-2 anomalo del tecnico, con lo spostamento di Zukanovic sulla sinistra (ottima intuizione ma con l’Inter non ci sarà) e che ha visto il ritorno di Gamberini in mezzo. Abbiamo già parlato del recupero totale di quasi tutti i nuovi arrivati, concretizzato da un equilibrio tattico che si avverte anche a centrocampo. Dubbi ed incertezze svanite in questo ultimo mese grazie alla fisicità guadagnata dalla gara di Sassuolo in casa in poi. Un filotto di cinque risultati utili consecutivi che non ha coinciso solo con la crescita di un giocatore in particolare, citiamo Izco tra i migliori col Cagliari, ma sulla complessiva compattezza e forza di tutta la rosa del Chievo. Rosa che ha recuperato il gap evidente che c’era con le altre, perfetta la formula che ha visto il sacrificio di Birsa ed Hetemaj nel fare gli esterni e dettato dal recupero totale di uomini chiave come Meggiorini e Paloschi in attacco. Ma non appena la squadra guadagnerà molta più gamba non ci sarà da sorprendersi in un cambio graduale di modulo e ad un passaggio di centrocampo a 3 uomini. Cambiano i moduli, ma non la sostanza di una squadra che finalmente si rispecchia nella qualità espressa prima dell’inizio del campionato. Mica fossero diventati tutti bolliti vecchi e nuovi arrivati. Una squadra maturata e che sta riuscendo a centrare gli obiettivi stagionali. Se c’era da valutare l’esito dei nuovi arrivati, l’esito di una campagna acquisti e di un cantiere che ha lavorato parecchio tra luglio e agosto, direi che i risultati si stanno vedendo.
La trasferta di Cagliari assomiglia molto ad altrettanti colpacci che nella storia del Chievo in Serie A hanno coinciso con la pronta risalita. Guizzi di Maran che non sembra vogliano fermarsi a questo punto. Guizzi di una squadra che finalmente si ritrova anche dal punto di vista realizzativo: mancavano i gol e puntualmente col Cagliari sono arrivati. Guizzi di un gioco che assomiglia sempre più a quello che l’ambiente voleva, senza grosse magie ma che nella concretezza e nell’equilibrio tattico si assottigliano per divenire una cosa sola.
La vittoria di Cagliari sembra una prima vera tappa focale su cui attingere la nuova stagione 2.0 che il Chievo vuole inaugurare. E non siamo ancora a Natale...