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    Chievomania: i giochi non sono finiti

    Chievomania: i giochi non sono finiti

    • Alessandro Righelli
    Il risultato finale della sfida di ieri sera contro il Milan sembra parlare chiaro e decretare la differenza netta tra una grande squadra come i rossoneri e questo Chievo, che si ritrova là in alto, come appunto, una grande. Le apparenze però spesso ingannano e anche per questa partita bisogna andare più a fondo del mero risultato ed analizzare la gara in tutto l'arco dei suoi 90'. Seguendo questa dritta ci si accorge subito che se il Chievo è arrivato fin lassù tra le squadre che lottano per il titolo finale, un motivo c'è. Il primo tempo esemplifica il tutto, in quanto si è vista una squadra "bella e ordinata", che ha messo sotto il Milan praticamente fino allo scadere dei 45' minuti, proprio in occasione del gol realizzato da Kucka, oltretutto inaspettato da parte di tutti. Fino a questo punto non si poteva rimproverare nulla ai ragazzi gialloblù: i reparti erano praticamente in perfetta sintonia l'uno con l'altro e la manovra scorreva fluida dalla difesa all'attacco, causando non pochi pericoli ai difensori rossoneri. Il Milan infatti è stato praticamente annullato dalla retroguardia del Chievo ed il lavoro intenso di tutti i centrocampisti ha fatti si che gli avversari faticassero a compiere con tranquillità anche i passaggi più semplici. Un pressing costante, supportato da una forma fisica ottimale, è stato al centro di questa prima frazione ed era proprio per questo motivo che la serata sembrava essere indirizzata verso un sogno che tutti speravano. Quel gol subito all'improvviso al 45' del primo tempo ha dato però uno scossone tale che quella sicurezza maturata per tutti quei minuti è caduta in pochi secondi.

    Negli spogliatoi di certo mister Maran avrà cercato di dare la carica ai suoi ma già dai primi minuti del secondo tempo la musica sembrava già cambiata. Merito ovviamente anche ad una grande squadra come il Milan, che ha saputo essere più cinica e concreta sotto porta, non perdonando il netto calo di concentrazione dei clivensi, imbucando poi per la seconda volta Sorrentino con un bel gol di Niang. Proprio in questo momento di grande crisi si è però vista la grande  presenza dell'allenatore, che come detto, non a caso a portato questa squadra ai vertici di questo campionato. Maran infatti, capito il momento più difficile della gara, non ha esitato a cercare di cambiare le carte in tavola, soprattutto cercando di rivitalizzare il reparto offensivo, richiamando uno spento Inglese. Proprio a questo punto si è acceso l'altro migliore in campo dei gialloblù: Birsa, uomo chiave non solo della partita ma dell'intero inizio di campionato. E' stato lui infatti ad accendere una nuova luce di speranza in una notte che era calata tra le tenebre più buie, trovando un grandissimo gol da punizione che ha trasformato la squadra. Proprio questo elemento non deve passare in secondo piano ma deve essere altresì considerato come una nota comunque positiva della serata, utile per il proseguo a grandi livelli della stagione: non darsi per vinti mai. 

    Anche se al termine del secondo tempo c'è stata la definitiva chiusura della partita con la terza rete milanista, questo chievo lascia i suoi tifosi con un sorriso e con ancora tante speranze. Nonostante il risultato infatti, è una squadra che ha divertito e ha combattuto fino alla fine ed è proprio questa una caratteristica che tanto piace. Vietato demoralizzarsi quindi, perchè i giochi non sono di certo finiti qui. 

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