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    Chievomania: bentornato Sergio

    Chievomania: bentornato Sergio

    • Federico Vaccari
    Le 88 reti nella massima serie aggiunte alle 349 presenze in Serie A, accanto a gente del calibro di Mazzola, Nordhal o Meazza, Di Natale e Del Piero per rimanere ai giorni nostri, spiegano il valore ormai fuori norma di Sergio Pellissier con la maglia del Chievo Verona. La copertina dell’undicesima giornata di campionato se la prende tutta lui, prima ancora dei sette gol della Juve al Parma, prima ancora di Totti e delle zavorre di Milan ed Inter. Se il destino ha saputo riservare sorprese come quelle capitate all’attaccante del Chievo in occasione della gara interna contro il Cesena (una doppietta da ricordare per come è arrivata), in un momento delicato per tutta la società clivense, molto lo si deve anche a Rolly Maran.

    Il tecnico clivense ha saputo prima di tutto rivitalizzare a 360 gradi un ambiente che sembrava avesse perso in partenza. Squadra indecifrabile, ancora poco solida e da affinare. Inoltre, giocatori ancora da valutare, addirittura qualche meteora che pian piano sta uscendo allo scoperto. L’esempio di Pellissier serve in un certo senso a racchiudere questo aspetto. Anche lui in parte emarginato, poco al centro di un progetto a lungo termine. Una squadra che nel complesso aveva bisogno di sbloccarsi e il cambio di filosofia da parte di Maran ha saputo toccare proprio tutti.

    Già con il Cesena la formazione presentava un cambio di rotta che è servita a dare slancio a tutta la rosa. Un dettaglio utile per dar man forte a una squadra che per salvarsi avrà bisogno di tutti: dal primo all’ultimo. Un altro esempio che mi piace sottolineare è la scelta di aver responsabilizzato maggiormente alcuni giocatori che sembravano arrivati a Verona per caso. Bizzarri, tanto per prenderne uno, è uno di quelli che è stato rimesso in discussione non incidendo su Bardi (almeno per il momento).

    In questo mese mi aspetto delle altre progressive riscoperte. Giocatori che ancora devono essere del tutto al centro del villaggio gialloblù. Penso a Maxi Lopez, l’esplosivo Paloschi, la meteora Mangani, Bellomo o lo stesso Schelotto. Solo il tempo sancirà se il mercato del Chievo è stato da 8 solo sulla carta.

    Per il momento il miglior acquisto sembra sia stato il recupero fisico e morale di un capitano che veramente da sempre è stato l’unico punto fermo vero della squadra clivense. Chiedetelo ai tifosi. Un silenzioso punto fermo, capace di tornare a ringhiare.

    Bentornato Sergio.
     

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