Chievo, Pioli:|'Rinnovo? Penso alla Juve'
La salvezza in tasca. Il Chievo non ancora. Ma Stefano Pioli viaggia petto in fuori e sorriso d'ordinanza. Lui la sua missione l'ha portata a termine.
Serviva la conferma di un'altra stagione in A? Eccovi accontentati. Poco importa manchi ancora il conforto dell'aritmetica. Sono dettagli, niente di più. E allora, tra poco inizierà il gioco di contatti tra tecnico e società. Resta Pioli? Bisogna domandarlo a Luca Campedelli e Giovanni Sartori.
L'allenatore emiliano, intanto, si prepara a portare l'assalto alla Juve di Delneri. La panchina del Gigi traballa da tempo. Il Chievo potrebbe recitare il ruolo del guastafeste.
«Prima la Juve. Soprattutto la Juve. Non siamo ancora salvi. E ci teniamo in maniera particolare a chiudere il campionato nel modo migliore. Sappiamo di affrontare un avversario motivato e di valore, che con la vittoria ottenuta con la Lazio si è rilanciato e punta a raggiungere il quarto posto. Per loro sarà una partita importante. Noi già all'andata abbiamo dimostrato di saper reggere il confronto. Portare a casa un risultato positivo ci permetterebbe di rendere ancora più dolce la nostra stagione». Torniamo a lei. I risultati le danno ragione. La salvezza è arrivata nella maniera che si aspettava lei?
«Credo sia giusto tirare i bilanci a fine stagione. Il valore reale di quanto fatto sarà riflesso anche della classifica finale. E ci sono ancora punti importanti in ballo. Del mondo Chievo non posso fare altro che confermare oggi quelle che all'inizio erano solo sensazioni. Ho trovato l'ambiente ideale per lavorare e mettermi in discussione. Il club è sempre stato attento e presente. Ho avuto modo di confrontarmi con la competenza dei miei dirigenti. Il programma era chiaro. Il rispetto dei ruoli è stato totale. Quindi: ho trovato tutto quello che cercavo e che volevo». Sia sincero: a lei avevano chiesto solo la salvezza ad inizio stagione. O anche qualcosa di più?
«Penso sia chiaro a tutti che l'obiettivo fosse solo quello. Mettiamocelo in tasca adesso. Poi parleremo d'altro».
Appunto, si salva e poi che fa?
«C'è un accordo, penso non sia un mistero per nessuno. A salvezza acquisita mi incontro con la società e vediamo cosa può accadere. Ma nessuno ha fretta. Tutto dovrà essere fatto al momento giusto. Aggiungo: qui sto bene, mi sono trovato bene, ho lavorato bene».
Pioli, comunque vada a finire qui a Verona, cosa ha in mente per la prossima stagione? Qual è il suo nuovo traguardo? «Io volevo tornare ad allenare in serie A, e il Chievo mi ha dato questa possibilità. Alleno una realtà del calcio italiano. Felice di esserci. Altri pensieri non mi sfiorano».
I numeri, tra l'altro, dicono che la sua squadra è tra le meno battute del torneo. La corsa salvezza era partita proprio da lì?
«Blindare gli obiettivi è importante. E il dato testimonia la bontà del lavoro svolto dalla squadra. E credo sia giusto dare anche un'altra lettura».
Quale?
«Questo gruppo spesso ha avuto difficoltà a fare gol. Non certo per l'atteggiamento. Che non è stato difensivista». Si spieghi.
«Noi non abbiamo mai rinunciato alle due punte, al trequartista e ad almeno un centrocampista dalla vocazione offensiva. Il fatto di avere una tra le difese meno battute del torneo va letto in altra maniera: tutti si sono sacrificati per proteggere il reparto. Il dispendio energetico di squadra è sempre stato molto alto. La collaborazione massima. Una squadra come la nostra si salva solo quando i giocatori mettono se stessi a disposizione della causa comune».
Che Juve si aspetta adesso? Delneri rischia.
«Una Juve vogliosa e determinata. Che lotterà per rilanciarsi e anche per l'allenatore. Delneri penso voglia giocarsi tutte le chances che gli sono rimaste per chiudere al meglio il campionato. La Juve ha a disposizione un'unica possibilità: vincere. Noi dobbiamo farci trovare pronti perché non è nostra intenzione incappare in qualche brutta figura».