Chievo, Chelsea, Siena: la crisi azzurra in 3 sfide!
“Lippi è il top, per una piazza così ambiziosa come Napoli è l’ideale. Ci sono pochi altri allenatori in giro così importanti”: è l’addio di Mazzarri? Dopo Siena tutti hanno capito che il ciclo è finito. Anche l’allenatore incappato in un paio di dichiarazioni che si ritorcono su di lui.
1. Ha ammesso che per reggere 3 partite settimanali, “anche la Juve ha dovuto cambiare 8 giocatori contro il Milan”. La Juve però nonostante un turn over quasi totale, a San Siro ha vinto contro un Milan in parità numerica e che ha avuto Ibra per tutti i 90′. Perchè la Juve può avere 8 cambi all’altezza di vincere a Milano e il Napoli deve accontentarsi di pareggiare in superiorità numerica? Perchè alla Juve diventano cardini Pirlo (parametro zero) e Barzagli (costato 300.000 euro, prolungamento di contratto fino a 2014) e al Napoli dopo aver speso 50 milioni di euro tra agosto e gennaio, giocano sempre gli stessi? Mazzarri risponda.
2. “Ci gira tutto male”, ovvero la sfortuna. Addebitare 3 mesi di risultati negativi alla sorte è l’inverso del ‘manifesto’ di Mazzarri pubblicato dal Corriere dello Sport con una intervista esclusiva: “sono presuntuoso perchè so tutto del calcio, studio i minimi dettagli che fanno la differenza”. Se il Napoli cura tutto nei minimi dettagli perchè da mesi gioca mezze partite? Perchè anche a Siena è rimasto in balia degli avversari per tutto il primo tempo? Perchè Lavezzi, nonostante una condizione fisica deficitaria, è entrato solo nella ripresa? Le scelte sbagliate di Mazzari sono uno dei seri motivi della crisi del Napoli.
3. “Sono contento della squadra, facciamo tutto bene. Insieme al Milan siamo quelli che hanno giocato di più”. E l’organizzazione certosina, i viaggi a Barcellona per studiare i migliori del mondo e anche la cantera? Proprio nel giorno in cui il Napoli perde “una finale” contro chi combatte per salvarsi in serie A e ne prende 5 al Torneo di Viareggio dal Varese, dire che va tutto bene è da incoscienti-arroganti. Mazzarri quando imparerà a rispettare il pubblico, l’ambiente, i 6 milioni di tifosi azzurri sparsi nel Mondo?
Resto convinto che il Napoli giocherà all’Olimpico la vera finale di Coppa Italia. Il perchè lo svela Mezzaroma: “nonostante una possibile finale di Coppa Italia l’obiettivo e’ la salvezza. Bisogna raggiungerla il prima possibile e arrivare al 21 marzo a Napoli con piu’ fieno in cascina per giocarci con serenita’ un sogno, che e’ nostro ma anche di tutta la serie A. Il Siena in finale e’ una bella storia”.
Al San Paolo quindi sara’ una partita calda in tutti i sensi. Resto nel dubbio se poi converrebbe la Juve o i Milan. Lo deciderà il prossimo turno di Champions. Se i rossoneri s’arrenderanno all’Arsenal, la rabbia di Berlusconi potrebbe schiantare e resuscitare il Milan, con poche speranze azzurre all’OLimpico. Se la Juve dovesse ribattere il Milan in campionato e Coppa Italia, la voglia di doppietta al primo anno di Conte, sarebbe difficile da frenare.
Cioè, la finale è certa perchè lo vuole anche la televisione. Vincere il trofeo sarà tutt’altra storia, anche se d’obbligo per il Napoli in una annata in cui s’è pensato solo ai soldi.
Come sembra impossibile per Mazzarri ammettere gli errori e porvi rimedio. L’occasione la dà il Chievo ma sopratutto gli Sceicchi di Zamparini.
Nelle ultime 3 sfide i veronesi hanno sempre vinto. Ci proveranno anche lunedì sera al San Paolo. Dovessero riuscirci del campionato resterà l’onor di firma.La difesa è a pezzi e se non la raddrizza qualcuno è notte fonda, come è buio il futuro senza i soldi della Champions.
De Laurentis può salvarsi soltanto con una grande campagna acquisti e per farla servono soldi che lui non ha. Zamparini è andato al’attacco con i suoi amici arabi. De Laurentis rifiutò già 3 anni fa un incontro con Mansour interessato al Milan e dirottato da Berlusconi sul Napoli. Il cine-presidente dovrebbe avere il coraggio di mollare per fare grande il Napoli. Non lo farà ma sarà necessario darne conto alla piazza e stavolta anche ai media, in primis la Tv, che paga tanto ma per avere grandi club nelle grandi piazze dove l’ascolto fa i numeri.
A Napoli è tutto da rifare a cominciare dall’allenatore: per avere Lippi o Maradona servono soldi e il coraggio di mettersi da parte. Che De Laurentis non ha. La classifica della Deilotte ha infilato il Napoli nei primi 20 club per fatturato (114 milioni, di cui la metà da diritti tv e premi Uefa).
Ma senza Champions i conti non tornano più e si percipita lontano.Ah Mazzarri, perchè non ti seri arreso prima? Adeso la rivoluzione indispensabile la pagheranno come sempre i tifosi.