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Chiesa si scopre da Juve: ma per mister 60 milioni deve essere solo l'inizio
COSI' SI' – Fin qui ha giocato a destra e ha giocato a sinistra. Al netto di un problema fisico che ne ha rallentato l'inserimento, più che altro aveva giocato senza lasciare il segno. Non particolarmente male, nemmeno particolarmente bene. Un copione che non può essere accettato se sul tuo biglietto da visita resta quell'etichetta di mister 60 milioni, soprattutto in piena crisi economica. Però in questa stagione ad ogni livello in casa Juve si ricorda come serva tempo, per tutti, da Andrea Pirlo in poi. A maggior ragione per i nuovi acquisti. Certo, non tutte le volte la Juve affronterà avversari morbidi come la Dinamo Kiev. Ma quello che Chiesa ha fatto nell'ultimo match di Champions è esattamente quello per cui è stato acquistato, a ogni costo o quasi. Fare la differenza, con le sue caratteristiche. Cioè cambiando marcia. Attaccando avversari e la porta, con e senza palla. Andando ai mille all'ora. Che poi è quello che Chiesa sa fare più di ogni altra cosa. Pagando spesso in termini di precisione o lucidità, ma lui va. Se poi arrivano i gol e gli assist, allora significa che funziona. Una prova super non basta, non può bastare. Serve continuità. Serve che sia decisivo anche nelle partite che contano per davvero. Serve che sia decisivo quando la Juve è in difficoltà. Intanto da qualche parte bisogna pur cominciare e Chiesa in fondo ha cominciato contro la Dinamo Kiev.