Spenta, senza mordente. Senza idee per rompere il fortino costruito dal Porto, senza l’ambizione di fare rientro a Torino con il sorriso stampato sulle labbra. È stata una Juventus fragile quella di ieri sera, incapace di trovare le giuste motivazioni in una serata che dovrebbe regalarne per storia e prestigio. Tutto è rimandato al 9 marzo e se la qualificazione ai quarti di Champions è ancora aperta, Pirlo deve ringraziare Federico Chiesa, incarnazione di tutto ciò che ieri è mancato a molti suoi compagni, ovvero personalità, carattere e fame. CONTINUA SU ILBIANCONERO.COM