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Chiellini: 'Italia, niente tensione. Serie A livello basso, su Bonucci? Il segreto...'
BONUCCI-JUVE-MILAN - "Se sembra un discorso preciso? Uno sport come il calcio vive di alchimie. Non sempre un giocatore funziona nello stesso modo da una squadra all’altra. Un elemento da 8 se cambia gruppo può valere 6 e uno da 7 può migliorare il reparto. La velocità del gioco di oggi fa sì che fai fatica a parlarti con i compagni e la conoscenza reciproca è un valore aggiunto inestimabile. Per giocare ad alto livello hai bisogno di un’intesa perfetta, che hai quando ci si capisce con uno sguardo. Se si dice ora che il segreto di Bonucci era Chiellini? E il mio era Bonucci... Diciamo che qui in Nazionale possiamo sfruttare il segreto reciproco almeno fino in Russia".
PERCENTUALI - "Con la Svezia è 50-50. Se incide la Spagna? Perso forse un po’ di entusiasmo, che serve per spingere sull’acceleratore. A Madrid pensavamo di poter fare un passo avanti. Invece abbiamo perso ma quel che è successo dopo, a Reggio Emilia, con Israele, l’ho trovato ingiustificato. Io ero a casa infortunato. Passare dalla festa di Udine, a giugno, a quei fischi per me non è stata una cosa giusta. Ma adesso abbiamo ritrovato la spinta che serve".
LA SQUADRA - "Ringraziamo la fortuna che stavolta siamo tutti sani! In questo anno e mezzo mancava sempre qualcuno. Diciamo che al gruppo europeo si sono aggiunti alcuni elementi, come Belotti, che è in ripresa. Eppoi in un anno e poco più non puoi cambiare 20 giocatori. Vale per noi, come per gli altri. I nostri ragazzi si stanno inserendo. Questa Nazionale crescerà. Il bilancio lo faremo lunedì, intanto fin qui quello che dovevamo fare, lo abbiamo fatto. Filadelfia? Ma non è successo niente di speciale. Lì, abbiamo parlato del momento, anche delle cose che potevamo fare noi esperti per aiutare la squadra a vincere. Succede spesso, anche quando le cose vanno bene, il confronto con l’allenatore c’è sempre
SVEZIA - "Interpretano il 4-4-2 come poche squadre al mondo, con linee corte e strette che nemmeno disegnandole con la riga le faresti così bene. Hanno anche elementi di valore, come Forsberg, che tre anni fa ho affrontato a Malmö, o Lindelöf, ora allo United. Una nuova Svezia più tecnica, molto fisica, che ha fatto sudare la Francia, fatta di 25 fenomeni".
EKDAL - "Già, Albin... L’ho visto crescere. Quando è arrivato a Torino, 9 anni fa, diciannovenne, era senza macchina, lo portavo io agli allenamenti. Un bravissimo ragazzo, le qualità si vedevano,; so che ha avuto un po’ di problemi, ma ha fisico, è intelligente, ha passo. Di lui ho un bellissimo ricordo, credo reciproco. Non so se giocherà...".
IBRA - "Ecco, contro di lui mi piacerebbe rigiocare, ma non stavolta, che è decisiva per il mondiale!".
ZAZA - "Da quando è stato alla Juve, è cresciuto tantissimo. All’Europeo era partito bene ed è finito male... Poi il trasferimento in un altro Paese, senza conoscere la lingua, dove hanno un concetto di squadra diverso rispetto all’esaltazione dei singoli. Il calcio inglese è così. Simone è stato bravo a mettersi in discussione, in Spagna adesso la vita gli è più facile: l’ho visto giocare in tv, ho ritrovato lo Zaza di prima. Anche qui: lui è un po’... particolare, ma è un ragazzo d’oro, sono contento sia tornato. Abbiamo cinque attaccanti importanti. E non dimenticate che chi entra, se lo fa bene, spacca la partita più di chi gioca dall’inizio".
PIRLO - "Io dico che il nostro calcio lo aveva già perso quando ha fatto la scelta di andare negli Usa. Il vero Pirlo di questi anni è quello che vedevamo a...cena quando tornava. Adesso ha salutato, uscendo di scena con la stessa classe con cui giocava. Andrea il battutista, che parlava poco ma quando lo faceva erano sentenze. Puoi allenarti quanto vuoi ma deve rivolgerti a madre natura per avere la sua classe innata. Come ci diceva Lippi, la differenza tra un campione e un fuoriclasse è che il secondo riesce a far giocar bene anche chi gli gioca vicino. Pirlo era così".
SERIE A - "Campionato bello, ci sono tante squadre in pochi punti, dovuto però all’abbassamento del livello generale. Difficile perdere punti con alcune squadre, prima non era così. Le medio piccole non hanno più interesse a investire. Davanti a questa spaccatura del campionato serve una riflessione".