Calciomercato.com

  • Chiellini, grazie a quelli come lui non è la Juve di CR7 ma una Juve con CR7

    Chiellini, grazie a quelli come lui non è la Juve di CR7 ma una Juve con CR7

    • Nicola Balice
    Va bene il gol. Anche bello, bellissimo, magari un pizzico fortunato. Ma senza quella acrobazia (di destro) vincente, la prestazione di Giorgio Chiellini sarebbe ugualmente stata pressoché perfetta. Come spesso accade in questa stagione. Invecchia, migliora. Il paragone con il buon vino è pure riduttivo, la verità è che così fanno i veri campioni. Lui lo è, piaccia o no si sta meritando un posto tra i migliori difensori di sempre del calcio italiano e juventino: 100 presenze in Nazionale e 485 con la maglia bianconera parlano chiaro, rarissimi i casi di uomini tanto continui per un lasso di tempo così ampio. E lui, a 34 anni suonati, migliora. Perché non commette più quegli errori che una volta lo vedevano protagonista, per troppa irruenza, in area di rigore. L'evoluzione da terzino di spinta a difensore centrale è iniziata nell'anno della serie B, l'addio di Gigi Buffon e Claudio Marchisio lo rende unico superstite di quella esperienza ancora in rosa. Che non va dimenticato, perché forse anche da quella stagione nasce il suo essere capitano autentico, punto di riferimento ed esempio.

    SIMBOLO – Perché Chiellini è tutto questo ed anche di più. Sotto la curva Fiesole ad omaggiare Davide Astori nel pre-partita, capace di esultare con vigore per un intervento in area di rigore a partita ormai in ghiaccio almeno quanto fatto per il gol segnato. È lui soprattutto l'elemento di continuità della Juve che vince sempre e comunque. Dal 2005 in poi, passando per anni bui, rinascendo nell'era Conte e cambiando stagione dopo stagione con la gestione Allegri: lui c'è, sempre e sempre di più. A fare in modo che anche la Juve di Cristiano Ronaldo sia in realtà una Juve con Cristiano Ronaldo, tenendo intatto lo spirito e la voglia di vincere ancora e ancora. Dei sette scudetti ormai c'è solo lui oltre ad Andrea Barzagli: detto di Buffon e Marchisio, hanno lasciato anche Lichtsteiner e Asamoah, che di tricolori ne aveva vinti 'solo' sei come il rientrante Bonucci. Ad esserci sempre stato c'è solo lui, Chiellini. E ci sarà ancora a lungo, diventando forse sempre più forte.

    Altre Notizie