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    Chi è Tebas, l'uomo più odiato del calcio spagnolo che Cairo vuole in Lega

    Chi è Tebas, l'uomo più odiato del calcio spagnolo che Cairo vuole in Lega

    • Pippo Russo
    Un mediocre senso per i colpi di scena. È ciò che ha spinto il presidente torinista Urbano Cairo a caldeggiare un nome inatteso, come fosse estrarre un coniglio dal cilindro, per la nuova governance della Lega di Serie A. Per questo l'ex pupillo di Silvio Berlusconi sta lavorando affinché il ruolo di amministratore delegato sia conferito a Javier Tebas Medrano, avvocato spagnolo nato in Costarica nel 1962, nonché presidente della Liga de Futbol Profesional (LFP) spagnola. Un personaggio molto propagandato per via dei risultati raggiunti nella promozione del prodotto-Liga, ma soprattutto ricchissimo di lati oscuri. 

    Idee politiche di estrema destra, portatore di uno spregiudicato senso degli affari nonché al centro di uno sterminato conflitto d'interessi, Tebas è l'uomo più odiato del calcio spagnolo.
    Persino più dell'ex presidente federale Angel Maria Villar (che è stato anche vicepresidente Fifa e presidente ad interim Uefa nel periodo intercorso fra la defenestrazione di Michel Platini e l’elezione di Aleksander Ceferin), abbattuto la scorsa estate da uno scandalo esploso in patria dopo essere uscito miracolosamente indenne dall'inchiesta sulla Fifa condotta da FBI e magistratura svizzera che portò al blitz zurighese del 27 maggio 2015. Ebbene, nemmeno questo ex dinosauro del calcio mondiale raggiunge in Spagna un indice di detestazione elevato quanto quello di Javier Tebas, che pure di Villar è stato convinto nemico a partire dai primi Anni Zero. 

    Verso l'avvocato che guida il calcio professionistico spagnolo il dissenso è trasversale e ramificato. In primis glielo manifestano i tifosi, senza distinzione di fede calcistica. Il coro "Tebas vete ya" ("Tebas via subito") è l'unico a essere intonato all'unisono in tutti gli stadi del Regno. Lo urlano al minuto 12 di ogni partita, per ricordare al presidente della Liga che i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo e non un problema d'ordine pubblico o un parco buoi da ridurre al rango di clienti. 
    Ma anche i calciatori lo tengono in grande diffidenza, come è dimostrato dai ripetuti scontri fra Tebas e Luis Rubiales, l'ex presidente dell'Asociacion de Futbolistas Espanoles (AFE) che lo scorso novembre ha rassegnato le dimissioni per candidarsi alla presidenza della federcalcio spagnola. 
    In privato lo detestano persino i presidenti di club, che invece in pubblico sono tenuti a dichiarargli elogio e sostegno. Tocca loro sorbirselo come un’amara medicina, sia perché così impone loro il gioco delle parti, sia perché sotto la presidenza di Tebas la Liga ha raggiunto rilevanti indici di crescita. 

    Indici che invero andrebbero attentamente tarati, e di ciò si parlerà nelle prossime tappe di questo lavoro. Oggi comincia infatti un lungo racconto su una delle figure più oscure fra quelle che governano il calcio europeo. Un lavoro che ho iniziato alcuni mesi fa, per la stesura di un libro sul personaggio. E che adesso trova un canale parallelo di espressione attraverso Calciomercato.com. Qui vi si racconta chi è davvero Javier Tebas, e perché sia cosa opportuna tenerlo il più lontano possibile dal calcio italiano. Con buona pace di Urbano Cairo, che se proprio ci tiene tanto a avere accanto a sé l'avvocato spagnolo potrebbe sempre comprarsi lo Huesca, il club di cui Tebas è stato presidente nella città in cui è cresciuto e ha costruito la prima fase della sua carriera. 

    La parabola calcistica del presidente della LFP è cominciata proprio lì, da presidente di club eletto nel 1993. E non si è più fermata, senza che nel frattempo Tebas smettesse di costruire una rete d’interessi fittissima e variegata. Pure troppo, al punto da innescare un gigantesco conflitto. Un panorama discretamente aggiornato di questa vasta congerie si rintraccia in un articolo pubblicato a maggio 2016 da El Economista

    Il centro delle attività è lo studio legale Tebas Coiduras, gestito assieme alla moglie Marta Coiduras Aybar. La sede storica dello studio legale è a Huesca, città della Comunità Autonoma di Aragona, prossima al confine con la Francia. Ma dopo la scalata professionale del fondatore, una sede di Tebas Coiduras è stata inaugurata a Madrid. E grazie al successo della sezione specializzata in diritto sportivo, denominata Law Sport, altri studi sono stati aperti a Losanna e Buenos Aires. Nella divisione del lavoro familiare e professionale la specializzazione in Diritto Sportivo è propria di Tebas, mentre la signora Coiduras (laureata in Scienze Economiche e Aziendali presso l’Università di Saragozza) si occupa principalmente di Diritto Fiscale e Tributario.

    Ma è un’altra la competenza legale davvero strategica per Javier Tebas. Il presidente della LFP è un esperto in Ley Concursal, lo strumento giuridico che permette alle società prossime al fallimento di entrare in procedura d’amministrazione controllata. In Spagna l’applicazione della Ley Concursal alle società di calcio ha generato molte polemiche negli anni più recenti. Essendo la questione molto tecnica, non è il caso di addentrarsi nei dettagli. Conta piuttosto sottolineare che Javier Tebas sia stato il legale di molti fra questi club entrati in procedura concorsuale. L’articolo di El Economista fa i nomi di Rayo Vallecano, Real Maiorca, Xerez, Valladolid, Huesca. Un altro articolo, pubblicato da As nel 2012 e dedicato proprio ai suoi giganteschi conflitti d’interesse, riferisce che ciascuno di questi club abbia versato all’avvocato Tebas la cifra di 300 mila euro. Non male, per un soggetto che già gravitava nel mondo del calcio in diversi ruoli e con un crescente potere d’influenza.

    Era uomo forte in Lega agli inizi degli Anni Zero. Ne è stato per tre volte vicepresidente a partire dal 2001, e a turno è stato rappresentante in Lega di Badajoz, Maiorca, Betis, Cadice, Huesca, Xerez, Logrones. Ma era stato anche il rappresentante del G30, la lobby di 30 club medio-piccoli di Primera e Segunda Liga che si opponeva allo strapotere dei più ricchi. Ciò che non ha impedito a Tebas, come riferisce ancora l’articolo di As, di mettersi dalla parte di Barcellona e Real Madrid quando si è trattato di negoziare il valore dei diritti televisivi. Né l’essere stato eletto presidente della LFP nel 2013 lo ha spinto a sciogliere un certo tipo di rapporti coi club. Un articolo pubblicato da Extra Confidencial a luglio 2015 riferisce che molti club spagnoli continuino a essere clienti dello studio Tebas Coiduras.

    E non soltanto i club si avvalgono dei servizi di Tebas Coiduras. Anche le agenzie di gestione delle carriere di procuratori sono clienti dello studio. E sarà anche per questo che Javier Tebas è un convinto sostenitore delle TPO e del ruolo che i fondi d’investimento possono avere nel calcio. Un’avvocatessa dello studio, Ana Del Pozo Maté, risulta aver curato gli interessi di Cadice e Getafe intanto che il principale era già alla guida della LFP. La stessa Ana Del Pozo ha difeso gli interessi di Bahia Atlantica, una delle principali agenzie di gestione delle carriere calcistiche al mondo. L’articolo cita il patrocinio effettuato nella causa contro il Deportivo La Coruna, che si trovava da poco in procedura concorsuale. Bahia mirava a ottenere il pagamento di 266.786 euro, relativi alle intermediazioni per i trasferimenti di Angel Lafita e Ruben Castro. Quella miniera di dati che è il web permette di rintracciare e scaricare la sentenza del Tribunale di La Coruña, datata 20 settembre 2013. Quel giorno Bahia Atlantica, la società patrocinata da un’avvocatessa dello studio di Javier Tebas Medrano, sconfigge in tribunale il Deportivo La Coruna, una società affiliata a una lega professionistica della quale da aprile 2013 è presidente un signore che si chiama Medrano Tebas Javier. Soltanto pochi mesi prima, gennaio 2013, presidente deportivista Augusto Cesar Lendoiro aveva incontrato un vicepresidente della Liga per discutere l’eventualità di far entrare il club in procedura concorsuale. Quel vicepresidente si chiamava Tebas Medrano Javier.

    Questo è soltanto un piccolo saggio del vasto conflitto d'interessi al centro del quale si trova il candidato di Urbano Cairo. Ma molte altre cose possono vanno raccontate del personaggio e dei suoi affari, così come della sua storia personale. A partire dal passato (?) franchista che Urbano Cairo s'è affrettato a minimizzare e dall'interessatissima amicizia col marxista Jaume Roures, il boss di Mediapro. Guarda caso, uno dei soggetti che sono in corsa per comprare al ribasso i diritti sul campionato di serie A 2018-21. Ma gira e rigira si deve tornare agli intrecci societari. Con due nomi che spiccano. Uno è quello di Esfinge Veinte. L'altro è Audiovisual New Aged. Se ne parlerà la prossima volta. 

    (1. Continua)

    @pippoevai

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