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  • Chi è davvero il vice Vlahovic alla Juventus? Thiago Motta ha un 'preferito'

    Chi è davvero il vice Vlahovic alla Juventus? Thiago Motta ha un 'preferito'

    • CC, inviato a Torino
    "C'è chi inizierà e chi parteciperà". Thiago Motta non utilizza il termine "giocare", parlando dei suoi ragazzi. Quasi a voler mantenere un tono più serioso, più sul pezzo, e perciò più efficace. Sa benissimo delle difficoltà che rappresentano i tanti infortuni più la squalifica di Conceicao, ma per la conferenza non si prepara: non vuole dar peso a nulla, poiché mezzo pensiero falso potrebbe costituire un'alibi. Soprattutto, Thiago ha grande fiducia nei suoi ragazzi: in chi è rimasto a lavorare senza Nazionali, a chi è andato ed è rientrato, chi più carico e chi più scarico. Di ogni necessità, ecco, non può far altro che trovare una virtù. 

    LE SOLUZIONI - Partendo proprio da chi gli sta dando garanzie, Motta è ripartito da un concetto che gli è familiare: è quello di giocatore moderno, ossia in grado di saper fare tutto, e tutto con qualità. Ha imboccato questo sentiero in estate con Giuntoli e si è circondato di figure del genere. Per questo, anche se dovesse esserci emergenza in un determinato settore - vedi gli esterni, domani, con la Lazio -, è come se la rosa avesse una coda di lucertola. Anche se la spezzi, questa ha la forza e la fortuna di rigenerarsi. Offre soluzioni pur non avendole. Quasi per dono della natura. Eh, un dono della natura certamente non è, ma è frutto del lavoro che sta portando avanti la Juventus, e lo staff dell'italobrasiliano in particolare. 

    AL POSTO DI VLAHOVIC - Un atteggiamento che sta portando l'intero apparato juventino a non temere più di tanto le incombenze. Due su tutte: il grave infortunio di Bremer e l'assenza di Milik ormai da mesi. Non che a gennaio non sarà possibile sostituirli, tutt'altro, però nei mesi e nelle partite che ci separano dal nuovo anno, Motta sta riorganizzando i compiti così come i ruoli. E allora: dovesse mancare anche Vlahovic? Ha già pronta una lista di "tantissimi giocatori" (citazione) pronti all'uso. 

    IL PREFERITO - Il numero uno non è Nico Gonzalez, così come sembrava. E' bensì Kenan Yildiz, che con la Lazio può giocare da Dieci e finora l'ha fatto quasi esclusivamente da esterno. L'obiettivo di Motta è portarlo quanto più vicino possibile alla porta, così da sfruttare al massimo le doti balistiche e permettergli un'ulteriore crescita dei numeri offensivi, finora piuttosto scarni. Kenan può offrire lo spunto in profondità e può fare quel lavoro di raccordo che tante volte abbiamo visto con Zirkzee al Bologna. Non ha tanti gol nelle gambe - come l'olandese -, ma può spalancare le corsie per gli inserimenti dei centrocampisti. 

    LE ALTERNATIVE - Poi c'è Nico, appunto, quando rientrerà. E lì è un'altra storia: colpo di testa, inserimenti, attacco della profondità così come dell'area piccola. E' più centravanti di tutti gli altri, e a tratti anche più di Vlahovic: è uno, insomma, che il gol lo sente eccome. Tra le alternative, non può non esserci pure Koopmeiners, oltre al già utilizzato (contro il Napoli) Weah. Teun avrebbe un'interpretazione del ruolo simile a Yildiz, per l'americano sarebbe fondamentale coprire quel dogma sulla prima pressione e magari scattare quando troverà praterie davanti a sé. Tutto il resto, ecco, sarebbe certamente un po' da valutare. 

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