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Chi è Angeliño: venduto e ricomprato da Guardiola, una freccia per la Roma di De Rossi
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ROMA, ACCORDO A SORPRESA CON ANGELINO
CONCORRENZA BATTUTA - Un vero e proprio sprint quello della Roma, considerando che il difensore spagnolo classe '97 aveva diverse pretendenti sulle sue tracce: in Italia c'era il Torino, all'estero Marsiglia e Villarreal avevano sondato la pista.
RUOLO E CARATTERISTICHE - La struttura fisica non è il pezzo forte della casa (171 cm d'altezza), ma il piede mancino è educato e accompagnato da buona tecnica e velocità. Angeliño si è distinto negli anni per la qualità in fase offensiva con i suoi dribbling e i suoi cross, paga qualcosa nella fase difensiva. Spagnolo, ma i suoi modelli di riferimento sono brasiliani: Roberto Carlos e Marcelo, due dei migliori interpreti di sempre del ruolo. Laterale sinistro basso o alto all'occorrenza, nella Roma di De Rossi e nel nuovo 4-3-3 si collocherebbe come terzino di spinta, per dare quella propulsione un tempo garantita da Spinazzola.
DA LA CORUNA AL CITY - La storia di Angeliño parte ovviamente in Spagna, quando a dieci anni entra nel settore giovanile del Deportivo La Coruña. E' proprio lì che viene notato dal Manchester City, che nel 2013 lo preleva e lo porta nella propria Academy. L'anno successivo viene mandato a fare esperienza negli Stati Uniti, al New York FC, torna per fare il suo debutto ufficiale con la prima squadra del City nel gennaio del 2016 in FA Cup contro l'Aston Villa. Nella stagione 2016/17, con l'arrivo di Pep Guardiola, entra in pianta stabile nella rosa della prima squadra e ad agosto gioca nel ritorno degli spareggi di Champions League contro la Steaua Bucarest, per poi giocare a settembre la prima gara da titolare in Coppa di Lega. Gli spazi sono pochi, parte in prestito per trovare continuità: un a breve parentesi a Girona e sei mesi a Maiorca, l'anno successivo al NAC Breda trova la consacrazione e la continuità, con 3 gol in 34 presenze e prestazioni che gli valgono il titolo di miglior terzino sinistro della stagione. Strega letteralmente il PSV, che paga 7 milioni per portarlo a Eindhoven e farne un punto fermo.
RITORNO AL CITY, 'TRADITO' DA PEP - La mossa paga perché un anno e 34 presenze (un gol) più tardi, nel 2019, Guardiola decide di riportare Angeliño al Manchester City spendendo 12 milioni di euro. In quella squadra, tuttavia, lo spagnolo fa la riserva di Mendy e Cancelo e non riesce ad accumulare più di 6 presenze nei primi sei mesi. Un periodo che lo stesso Angeliño non ricorda con piacere, tant'è che nel 2021 parla così del rapporto con Guardiola e del parallelo con Julian Nagelsmann: "A entrambi piace giocare con la palla, rubarla velocemente, ma c'è una grande differenza: uno mi ha dato fiducia, l'altro no. Quindi sono grato a Julian per la fiducia (...) Guardiola mi ha ucciso. La fiducia è tutto. Sono stato giudicato per il precampionato, due partite, e poi non ho avuto la mia possibilità. È difficile giocare una partita ogni due mesi. Ma sono felice che sia successo, così sono potuto venire qui e incontrare Julian. Al City è stata un'esperienza da 50 e 50. Da un lato ho imparato molto da Pep, mi ha migliorato come giocatore in campo e devo essere grato per quell'esperienza. Ma dall'altra parte non ho giocato quanto avrei voluto o meritato".
DAL LIPSIA AL GALA - Passa in prestito al Lipsia e in Bundesliga si rilancia: due grandi annate e il riscatto è assicurato, con il club della galassia Red Bull gioca con costanza ed efficacia, mettendo insieme 7 gol e 23 assist. Il 2022/23 lo gioca in prestito all'Hoffenheim (33 presenze e 8 assist), la scorsa estate passa al Galatasaray con cui ha accumulato 19 presenze: non un numero casuale, perché al 20esimo gettone sarebbe scattato l'obbligo di riscatto a 6 milioni che il club di Istanbul non ha intenzione di pagare. In questo contesto si è inserita la Roma, pronta a regalare un rinforzo a De Rossi.
@Albri_Fede90