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Chelsea grande squadra grazie a Conte: il passaggio del turno è possibile
Conte, che ha rinunciato alla prima punta (Morata o Giroud), per un tridente leggero (Willian, Hazard, Pedro), con un finto centravanti (il belga), non ha sbagliato scelta, ma è stato solo sfortunato (due pali di Willian in otto minuti). Se, infatti, Pedro non ha retto il confronto, gli altri due hanno avuto il potere di insidiare la difesa del Barcellona senza mai dare punti di riferimento. Già al 5’ Hazard ha controllato palla al limite, l’ha portata fino a quando ha trovato spazio e poi ha concluso con un diagonale alto di poco. Il Barcellona, con i centrocampisti centrali Busquets e Rakitic in difficoltà sulle ripartenze altrui, si è visto una sola volta in tutto il primo tempo. Quando (16’) Iniesta ha cercato Messi che è andato a decentrarsi. Cross per Paulinho e colpo di testa piazzato abbondantemente fuori.
Il Chelsea ha avuto l’unica colpa di aspettare troppo l’avversario per poi ripartire. L’avesse fatto prima, probabilmente Willian (il migliore) avrebbe messo alla frusta il Barcellona con i suoi strapopi esiziali. Su uno di questi (31’), il brasiliano è stato atterrato da Rakitic. La punizione di Alonso, da cui era legittimo attendersi qualcosa di più, è stata parata facilmente da Ter Stegen. Allora Willian è salito in cattedra. Prima (33’) ha colpito il palo alla sinistra di Ter Stegen. Poi (41’) la palla è andata ad infrangersi sul montante alla destra del portiere tedesco del Barcellona. Non sono stati due tiri fuori dal contesto, ma l’esito di una crescita che il Chelsea ha sviluppato nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo. Sintomatico il dato relativo al possesso palla: 71 per cento del Barcellona contro il 29 del Chelsea. Quando dico che gli uomini di Conte avrebbero dovuto rubare palla agli avversari prima di quando l’hanno effettiivamentge fatto, intendo proprio questo.
Eppure, se la fortuna avesse vigilato un po’ di più sui londinesi, il primo tempo si sarebbe chiuso almeno con un gol di vantaggio. Invece si è dovuto aspettare il 62’ per il meritatissimo 1-0. La rete è stata propiziata da un calcio d’angolo toccato corto per Hazard che ha pescato al limite dell’area Willian. Grave non solo che fosse completamente libero, ma che abbia anche avuto il tempo di controllare e di battere con precisione sul palo teoricamente del portiere. A quel punto, la partita si era messa come il Chelsea voleva. Buona, cioé, per il contropiede che Willian avrebbe potuto articolare con maestria.
Valverde ha tolto Paulinho (fuori ruolo) per inserire Aleix Vidal, il Barcellona ha alzato il raggio d’azione e ha cercato di soffocare il Chelsea con la manovra, ma i raddoppi sugli attaccanti e, in particolare, su Messi erano perfetti. Non sarebbe accaduto nulla, anzi, senza la sventatezza di Marcos Alonso. Su una palla recuperata in difesa dopo un presunto atterramento di Sanchez, l’ex fiorentino si è inventato un passaggio orizzontale dentro l’area che Azpilicueta non è riuscito ad allontanare perché anticipato da Iniesta. Il capitano è entrato in area e, anzichè tirare, ha servito sul corto Messi che ha segnato di sinistro. Gol venefico che intossica la grande partita del Chelsea. Eppure qualcosa mi dice che non è certo finita.