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Che fine ha fatto? Paulo Sergio, il bomber della Roma di Zeman che segnava più di Totti
GERMANIA NEL DESTINO - Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Corinthians e aver vinto proprio con il Timao il campionato verdeoro nel 1990, nel 1993 riceve un'importante offerta dalla Germania, precisamente del Bayer Leverkusen, con il quale disputa un'ottima stagione e riesce a guadagnarsi la convocazione estiva ai Mondiali di Usa 1994, poi vinti proprio dalla Selecao, nei quali riesce a scendere in campo a fianco di gente come Romario, Bebeto, Muller e Ronaldo. La carriera nelle Aspirine è ricca di soddisfazioni, compreso un secondo posto in Bundesliga nel 1997, e si conclude con l'ottimo bilancio di 47 reti in 121 presenze.
ZEMAN CHIAMA, PAULO SERGIO RISPONDE - Nell'estate dello stesso anno viene acquistato dalla Roma, su precisa indicazione di Zdenek Zeman, che aveva visionato quell' attaccante nel campionato tedesco e se ne era innamorato: 6 miliardi di lire bastano per portarlo all'ombra del Colosseo. Paulo Sergio riusciva infatti ad abbinare ad una tecnica tutta brasileira un cinismo tipicamente europeo sotto porta e la capacità di lavorare per la squadra, fondamentale nel 4-3-3 del boemo, che in quelle due annate vedeva la presenza di ottimi attaccanti come Abel Balbo e Marco Delveccchio, oltre ad un giovane Francesco Totti. Bilancio: 24 reti in 64 match, un quarto posto, che valeva allora la partecipazione alla Champions League, ed un quinto posto conquistati in due anni.
CHE PERLE CONTRO MILAN E JUVE! - I due fotogrammi di Paulo Sergio che i tifosi della Roma ricordano con maggior soddisfazione riguardano due reti contro due avversarie storiche, allora le squadre più vincenti in Italia, Milan e Juventus. Contro il Milan nella partita del 3 maggio 1998, vinta 5-0, realizza un gol memorabile: dopo aver ricevuto un passaggio da un compagno, si smarca da Costacurta, lanciando il pallone sulla destra del difensore e scappandogli a sinistra, e dopo aver ripreso la palla, la infila con un potente tiro rasoterra, nell'angolo destro della porta difesa da Sebastiano Rossi. Durante il secondo anno invece, nel match vinto 2-0 contro la Juventus all’Olimpico, in un'atmosfera incandescente per le polemiche arbitrali e non solo, realizzò un bel gol su assist di Totti da calcio di punizione, intervenendo in spaccata e superando Peruzzi; famosa l'esultanza, con il gesto del pilota di Formula Uno, in omaggio al suo grande amico Giancarlo Fisichella.
CHAMPIONS A MONACO - Alla fine della stagione 1998-1999 qualcosa però si ruppe, a Roma: Zeman fece le valigie, e con lui anche quell'attaccante brasiliano che segnava in tutti i modi. L'offerta era di quelle importanti,impossibile da rifiutare, dal Bayern Monaco di Ottmar Hitzfeld, che non aveva dimenticato quel giovane carioca che aveva fatto faville a Leverkusen. Dal 1999 al 2002 gioca dunque con i bavaresi: durante la prima stagione è la colonna portante del settore offensivo, ma nei due anni successivi il suo rendimento va leggermente calando. Riesce comuqnue a vincere praticamente tutto: la Bundesliga due volte, una Coppa di Germania, due Coppe di Lega tedesca, la Champions League contro il Valencia nel 2001 (poco prima dello scudetto della Roma) e la Coppa intercontinentale, realizzando 21 reti in 77 presenze. Nell'estate del 2002, a 33 anni ormai suonati, si regala un'ultima esperienza in Qatar, prima di tornare e chiudere la carriera al Bahia, in Brasile.
COMMENTATORE PER ESPN - Intervistato recentemente da ForzaRoma.it in occasione dell'abbinamento tra Roma e Bayern Monaco, del quale è doppio ex, nel girone di Champions League, ha ricordato con piacere i tempi giallorossi, spendendo parole di elogio per l'"immortale" Totti: le esultanze danzanti e i gol spesso bellissimi sono ancora nelle menti di tutti i tifosi capitolini.. Ora è commentatore televisivo per la Espn, un ’attività che prende più che seriamente, tanto da aver dovuto declinare l’invito del Bayern per assistere alla finale di Champions col Chelsea di due anni fa, a causa di impegni lavorativi. La passione che Paulo Sergio è in grado di mettere in tutto ciò che fa non si è dunque esaurita: e, anche se è stato solo per un breve periodo, a Roma nessuno dimenticherà mai quell'attaccante brasiliano, che insieme ai gol sapeva portare l'allegria.