NO LIPPI, NO PARTY - Esterno sinistro di gran gamba e di buono spunto, è cresciuto nelle giovanili della Pro Sesto, prima di convincere i nerazzurri a puntare su di lui dopo le ottime stagioni disputate tra Serie A e Serie B a Lecce e a Cagliari, dove stringe un ottimo rapporto con il presidente Cellino, il quale arriva a regalargli una Mercedes dopo una importante vittoria. Protagonista della prima squalifica con prova televisiva nella storia della Serie A, colpito con una testata da Ibrahim Ba, a Milano vide tramontare la sua buona stella dopo l'esonero di Lippi, che lo aveva richiesto ardentemente. Nell'estate del 2001 va al Bologna, nell'operazione di scambio con un altro talento inespresso, Jonathan Binotto. Un anno dopo s'infortuna al menisco ed è l'inizio della fine: dopo mesi definiti da lui stesso come "il più grosso rimpianto della carriera", per gli errati comportamenti extracalcistici, Macellari torna a Cagliari, prima di finire nelle serie minori.