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  • Che fine ha fatto? Il 'Giaguaro' Guarin senza freni: dall'Inter e la Juve sfiorata ai vizi e l'arresto per la rissa col padre

    Che fine ha fatto? Il 'Giaguaro' Guarin senza freni: dall'Inter e la Juve sfiorata ai vizi e l'arresto per la rissa col padre

    • Alessandro Di Gioia
      Alessandro Di Gioia
    Il declino del Giaguaro Guarin. La foto apparsa negli ultimi tempi sui social rappresenta quanto di più lontano ci possa essere dal magnifico calciatore che avevamo imparato ad ammirare con le maglie, tra le altre, di Porto e Inter: un centrocampista imponente e irriverente, che abbinava a una grandissima esplosività una potenza di tiro degna di nota e una tecnica importante, che lo avevano lanciato per un determinato periodo a diventare uno degli interpreti più completi d'Europa. Ora invece il colombiano si mostra ingrassato, ai limiti dell'obesità, seduto al tavolo ad evocare i bei tempi che furono: fuori forma, bolso e affaticato, del Giaguaro rimane solo lo sguardo vispo e vivace, con l'immancabile voglia di sorridere al prossimo.

    IL BOCA JUNIORS, IL SAINT ETIENNE E IL PORTO D'ORO DI VILLAS BOAS - Fredy Alejandro Guarín Vásquez si è ritirato: l'ultima esperienza sul rettangolo verde a inizio 2021, con la maglia del Club Deportivo Los Millonarios di Bogotà, capitale colombiana. Lì dove tutto era incominciato, prima nell'Atletico Huila e poi nell'Envigado, da cui prese la strada dell'Argentina per militare nel Boca Juniors, prima di partire alla volta dell'Europa, con la maglia dei francesi del Saint Etienne. Il Porto lo nota subito e se lo assicura, compiendo un vero e proprio colpo: con la maglia dei Dragoes vince il campionato e l'Europa League da protagonista, dopo l'addio di Raul Meireles, sotto la sapiente egida di André Villas Boas.

    L'INTER DA CAPITANO E I GOL CONTRO MILAN E JUVE - In Italia è l'Inter ad accaparrarselo, in prestito con diritto di riscatto a 11,5 milioni di euro: in nerazzurro si impone lenatamente, ma con sempre maggiore personalità, tanto da vestire diverse volte anche la fascia da capitano. I tifosi, nonostante il periodo povero di successi, lo ricordano per le reti messe a segno contro le rivali storiche, Juventus e Milan, decidendo il derby d'Italia e il derby di Milano. In quattro anni disputa 141 presenze e 23 gol, finendo anche al centro di un clamoroso caso di mercato proprio con i bianconeri.

    IL CLAMOROSO CASO DI MERCATO E LO SCAMBIO SALTATO CON VUCINIC - Il colombiano infatti doveva finire a Torino nell'ambito di uno scambio con Mirko Vucinic, nella sessione di gennaio del 2014: allenatori d'accordo, giocatori d'accordo, procuratori d'accordo e persino i club d'accordo. Ma la rabbia montata  tra i tifosi interisti e la mobilitazione ultrà sotto la sede nerazzurra, con tanto di striscioni e offese contro i dirigenti definiti "mele marce" e l'incontro in sede per 4 ultrà come rappresentanza del tifo, porta al fallimento della trattativa: Moratti convince Thohir a ripensarci, l'Inter si tira indietro e lo comunica via sito ufficiale, con i bianconeri che rimangono sconcertati.

    TRA CINA E BRASILE E L'EPOPEA COLOMBIANA - L'addio al nerazzurro avviene due anni dopo: Guarin imbocca la via della Cina, attratto dai soldi dello Snaghai Shenhua, che lo acquista per 12 milioni di euro. Con la maglia del nuovo club vince tutto il possibile, conquistando campionato, Coppa della Cina, Champions League e Supercoppa di Cina. Chiude nei brasiliani del Vasco da Gama, con i quali poi rompe il contratto per alcune divergenze. Di lui rimane negli occhi anche l'epopea con la nazionale colombiana, assieme a compagni come Radamel Falcao e James Rodriguez, con i quali riesce ad arrivare fino alla fase finale del Mondiale. 

    SENZA FRENI: LA RISSA COL PADRE, L'ARRESTO E L'OBESITA' - Poi arrivano le controversie: nell'aprile del 2021 viene arrestato in seguito a una rissa in famiglia, sotto effetto di droghe e alcool: dopo aver litigato ed essere venuto alle mani col padre e la madre, ferisce anche un polizitotto, in evidente stato di alterazione. Una fine senza freni per il Giaguaro, come era abituato a fare in campo: ma fuori è un'altra cosa. 

    @AleDigio89
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