Che fine ha fatto? Fernando Torres, da 'scivola come un torero sotto la KOP' e il flop nel Milan a culturista
FAVOLE ATLETI E LIVERPOOL, LO STADIO INTITOLATO E L'EUROPEO - "Nella mia classe eravamo in 20: 19 tifavano Real Madrid, io no. Io tifavo Atletico": Fernando José Torres Sanz nasce nel 1984 a Fuenlabrada, regione di Madrid. Dalla periferia diventerà uno dei cinque giocatori che hanno vinto una; Champions League, una UEFA Europa League, un Europeo e un Mondiale: non solo, gli verrà anche intitolato lo stadio della sua città natale, come avviene soltanto ai personaggi storici ormai deceduti. I Colchoneros sono la sua vita, dato che ci rimane per ben 15 anni: 12 all'inizio della carriera e 3 alla fine, con 321 presenze e 110 gol realizzati. L'amore di una vita, da tifoso, da calciatore, da capitano, il più precoce di sempre: una prima parte di carriera folgorante, che gli vale la chiamata del Liverpool, dove diventa subito protagonista.
IL DECLINO AL CHELSEA, COME SHEVCHENKO - Recordman di reti, miglior giocatore della Premier, campione d'Europa nel 2008, bomber formidabile e inarrestabile, bello per i tifosi, le tifose e gli esperti: con quella chioma bionda svolazzava per i campi d'Inghilterra, sembrando quasi inarrestabile. Poi però qualcosa si inceppa: uno degli attaccanti più forti della sua generazione diventa un attaccante" quasi normale", in concomitanza con il trasferimento nel Chelsea, proprio come era avvenuto qualche tempo prima ad Andriy Shevchenko: 60 milioni di euro la cifra spesa dai Blues per portarlo a Londra, dove non toccherà mai più le vette di Liverpool e Madrid.
IL FLOP AL MILAN E LA MALEDIZIONE DELLA NUMERO 9 - E non le toccherà nemmeno a Milano, in quel Milan che lo acquista nella stagione 2014/2015, dieci anni dopo di quando avrebbe voluto: l'avventura italiana è un flop, la "maledizione della maglia numero 9" lo colpisce e lo atterrisce, tanto da far gridare alla carriera finita. Ma non è così che vuole chiudere il Nino: il ritorno a Madrid, nei rojiblancos tanto amati, lo porta a tornare nuovamente importante, seppur nel ruolo di dodicesimo uomo, e a centrare un'altra finale di Champions, poi persa contro il Real, prima del commiato di carriera in Giappone.
DA CALCIATORE A CULTURISTA - Ora l'ex bomber di Liverpool, Chelsea e Spagna si appresta a diventare il tecnico della squadra B dell’Atletico Madrid, ma il Nino ha avuto un’incredibile trasformazione fisica: l'ex Milan deve aver passato molto tempo in palestra. a giudicare le apparenze da bodybuilder che lo contraddistinguono e il passaggio da un fisico esile e magro a massiccio e pieno di muscoli. Così è più difficile scivolare...
@AleDigio89