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    Che fine ha fatto? Edmundo, tra reti, risse e Carnevali: una vita da 'O Animal'

    Che fine ha fatto? Edmundo, tra reti, risse e Carnevali: una vita da 'O Animal'

    • Alessandro Di Gioia
    Edmundo Alves de Souza Neto, meglio noto solo come Edmundo, nasce a Niterói, 20 chilometri a Nord di Rio de Janeiro, il 2 aprile del 1971. Cresce nel difficile contesto delle favelas di San Josè di Marcia, sviluppando sin da ragazzino un caratterino mica male: per fortuna c'è il calcio, che come avviene per molti giovani brasiliani di famiglia povera, funge da padre e salvatore. Inizia la sua carriera nel Marine Futebol, per poi passare alle giovanili del Botafogo e successivamente a quelle del Vasco da Gama, con il quale esordisce nel campionato carioca nel 1992. In seguito passa al Palmeiras (34 gol in 89 partite), al Flamengo (2 gol in 14 partite), al Santos (13 gol in 20 partite), al Cruzeiro (3 gol in 13 partite), al Fluminense (7 gol in 20 partite) e al Figueirense (15 gol in 31 partite): la costante? L'incredibile capacità di andare in rete, l'incapacità di fermarsi troppo tempo nello stesso team a causa dei numerosi colpi di testa e la devastante forza fisica in campo.

    EDMUNDO DIVENTA 'O ANIMAL' - Proprio durante i tempi del Palmeiras gli viene affibiato un soprannome che farà scuola, negli anni seguenti: O Animal', nomignolo che ha assunto accezione negativa soltanto in seguito, dato che adesso i giovani talenti brasiliani un po' fuori dalla norma sono definiti così (lo è stato anche Neymar). Letteralmente sta a significare “atleta di forza bestiale”, ma in Italia ci si renderà conto che è adatto anche a descrivere i suoi comportamenti. Alcuni esempi? La mancata convocazione a Usa 1994 a causa della sospensione ricevuta dal Palmeiras per l'eccessivo egoismo mostrato sul terreno di gioco, la telecamera rotta dopo aver sbagliato un rigore nella Libertadores 1995, la sospensione ricevuta nello stesso anno dalla federazione brasiliana dopo la partita giocata in maglia Flamengo contro l'adorato Vasco da Gama, per un gesto non proprio edificante rivolto agli ex tifosi. Senza voler citare gli episodi extra-calcistici: il 2 dicembre 1995 Edi, all'epoca in forza al Flamengo, causò un grave incidente stradale dove morirono tre persone, la ragazza che viaggiava con lui ed una coppia a bordo dell'auto devastata dall'impatto col fuoristrada dell'attaccante. Dopo rinvii e processi vari nel 1999 Edmundo fu condannato per guida spericolata ed omicidio colposo a 4 anni e mezzo dietro le sbarre. Una condanna che però non ha mai calmato il brasiliano al volante (219 punti della patente persi). Oppure impossibile non ricordare quella volta che ingaggiò un circo a domicilio per allietare la festa del figlio, tra cui uno scimpanzè. 'O Animal' fece bere al primate fiumi di birra e whiskey, e poi lo buttò fuori di casa, suscitando le ire degli animalisti.

    DEVASTANTE, SE HA VOGLIA - Ma Edmundo non era solo questo: quando aveva voglia, e scendeva in un campo da calcio, era difficile per qualunque difensore riuscire a marcarlo. Ne sanno qualcosa i tifosi della Selecao, campione d'America nel 1997 proprio grazie ad un gol di 'O Animal' nella finale di La Paz contro la Bolivia. Rete che gli varrà la convocazione a Francia 1998, dove però farà la riserva del non più giovane Bebeto e del 'fenomeno' Ronaldo, del quale ha raccontato le verità a quel Mondiale in un'intervista che ha fatto come sempre discutere, nella quale si è definito "migliore di Ronaldo, ma peggiore di Romario".

    ITALIA, CHE PASSIONE! - Intanto, il 9 Luglio 1997 la Fiorentina raggiunge l’accordo col Vasco da Gama e conclude il suo acquisto per una cifra vicina ai 13 miliardi di lire. Il contratto è di tre anni, due miliardi e mezzo di lire a stagione. Quell'anno, prima di trasferirsi nel Bel Paese, il neoviola vince  la graduatoria dei cannonieri e riceve il premio come miglior giocatore della stagione in Brasile. Accolto dai tifosi fiorentini come il Messiaentra da subito in polemica con Malesani, che non lo schiera titolare contro il Milan, alla sua prima partita in Italia. Il “Journal Do Brasil” pubblica una sua intervista in cui lancia dichiarazioni velenose sulla Fiorentina. Il rapporto con l'allenatore veneto è ai minimi storici, così 'O’ Animal' si imbarca su un aereo diretto a Rio de Janeiro, per trascorrere in patria il carnevale. Rientrato solo a fine marzo, multato da Cecchi Gori, il brasiliano realizza il suo primo gol in campionato contro il Napoli. Chiude a 4 reti la sua prima stagione, inizia al meglio la seguente (con Trapattoni in panchina) ma nel momento più importante vola a Rio de Janeiro per il Carnevale (opportunità concessagli da una clausola del contratto), e la squadra, complice anche l’infortunio di Batistuta, perde punti fondamentali per la lotta al tricolore, che risulteranno decisivi. A fine stagione, nonostante l'affezione che hanno per lui i tifosi viola, torna al Vasco de Gama. Ma è solo un arrivederci, nel Gennaio del 2001 torna in Italia, al Napoli: viene presentato al San Paolo davanti a 20.000 tifosi in festa. Tuttavia Edmundo non riuscirà ad esprimere realmente tutto il suo potenziale e la squadra retrocederà mestamente in Serie B, anche se toccherà le corde dei tifosi partenopei con un pianto dopo il gol il giorno della retrocessione. Chiude la carriera tra i Tokyo Verdy, in Giappone, e ancora una volta il Palmeiras, in Brasile.

    'O ANIMAL' OGGI - Nel 2011 viene spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti per essere stato riconosciuto colpevole per la morte di tre persone in un incidente avvenuto a Rio de Janeiro nel 1995. Oggi Edmundo, come tutti i brasiliani grande appassionato di futevoley, e grande fan di John Travolta, è opinionista e commentatore per l'emittente brasiliana Bandeirantes e per FoxSports: alla ricerca di un po' di tranquillità, dopo una vita da Animal.

    @AleDigio89
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