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  • Che fine ha fatto Del Piero? Per la nuova Juve di Elkann è già finito nel dimenticatoio

    Che fine ha fatto Del Piero? Per la nuova Juve di Elkann è già finito nel dimenticatoio

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Che fine ha fatto Alessandro Del Piero? Nessuna fine, perché il campione più amato dai tifosi della Juventus sta benissimo negli Stati Uniti dove ha scelto di vivere con la sua famiglia. Semplicemente l’ex capitano bianconero è sparito dalle prime pagine dei giornali sportivi, perché non fa parte del nuovo organigramma della società. Una sorpresa, visto che il suo ritorno nella Juventus sembrava scontato dopo il ribaltone ai vertici dei club.



    Del Piero, infatti, agli occhi di tutti era e rimane il profilo ideale per restituire un po’ di serenità all’ambiente, garantendo un’immagine pulita, oltre che vincente, per aprire una nuova era a livello societario e di conseguenza tecnico. E lui, il diretto interessato, che non aveva mai digerito il brusco addio dal club della sua vita, non vedeva l’ora di tornare con un nuovo ruolo in giacca e cravatta. Non a caso aveva ricordato che a Torino ha ancora la casa, mai abbandonata proprio perché questa è stata la città-base per i suoi figli che lì sono cresciuti, mentre lui giocava e vinceva.

    Come non detto, invece. Di Del Piero non si parla più, perché nella prossima assemblea che il 18 gennaio voterà l’approvazione delle nuove nomine del consiglio di amministrazione ci saranno altri nomi e non il suo. Non è più un segreto, infatti, che il presidente sarà Gianluca Ferrero, al fianco del quale collaboreranno il direttore generale e amministratore delegato Maurizio Scanavino e tre consiglieri: Laura Cappello, Fioranna Vittoria Negri e Diego Pistone. Così ha deciso John Elkann, che ha preso in mano la situazione per salvare il salvabile dopo le forzate dimissioni in blocco del consiglio di amministrazione precedente.

    In teoria la rinuncia a Del Piero può anche essere interpretata come una mossa per salvaguardare l’ex capitano, nel timore che nelle prossime settimane possa essere indirettamente coinvolto nelle indagini in corso. Una cosa è certa in ogni caso: la carica di vicepresidente, in precedenza occupata da Pavel Nedved, è rimasta vacante e molto probabilmente è questo il ruolo che avrebbe ricoperto Del Piero e forse un giorno ricoprirà, a patto che il suo rientro nel club non sia soltanto marginale.

    Del Piero, infatti, non è disponibile a essere una semplice bandiera da sventolare in tribuna per i tifosi, o nelle feste dei club bianconeri sparsi in tutto il mondo. Il bicampione del mondo, nel 1996 con la Juventus a Tokyo e nel 2006 con la Nazionale a Berlino, vorrebbe un ruolo simile a quello di Paolo Maldini, diventato responsabile dell’area tecnica del Milan dopo una lunga attesa come la sua. E’ vero che non basta essere stato un grande in campo per esserlo anche fuori con compiti dirigenziali, ma questo si sa sempre dopo e non prima e quindi la risposta sulle capacità di Del Piero si saprà eventualmente più avanti.

    Nell’attesa, rimane il fatto che Del Piero continuerà a fare il tifoso a distanza, anche se i tifosi avrebbero voluto rivederlo subito nella Juventus in mezzo a tanti volti nuovi. Di sicuro, conoscendo il suo stile e il suo garbo, non farebbe mai rimpiangere i comportamenti in tribuna spesso discutibili di Nedved. Ma ormai è inutile recriminare.

    John Elkann ha deciso così e come il suo cugino Andrea Agnelli ha rinunciato a convocare Del Piero. A questo punto, quindi, bisogna aspettare la fine della stagione per sapere se Del Piero potrà rientrare nella Juventus, perché in un senso o nell’altro in primavera sarà deciso il destino della società e della squadra bianconera. E quel giorno, quando si programmerà la ripartenza, capiremo se Del Piero potrà finalmente tornare, oppure se rimarrà per sempre un ex.

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