Cessione Genoa, Gallazzi ci crede ancora: 'Io non mollo'
Il manager bolognese, capocordata del gruppo internazionale che voleva prelevare il pacchetto di maggioranza del club più antico d'Italia, ha detto la sua sulla fine della trattativa con Preziosi: ''Onestamente non lo capisco - ha detto Gallazzi riferendosi al Joker - Mi spiace per i toni che ha usato negli ultimi giorni anche perché il nostro è un gruppo di persone le cui storie carriere professionali non sono mai state all'insegna dell'azzardo o dell'apparenza. Non era, la nostra, un'operazione di facciata. Ma detto questo, aspettiamo di vedere quel che succederà. Mai dire mai".
Gallazzi sembra dunque lasciare ancora una porta aperta alla possibilità di mettere le mani sul Grifone, una squadra che ormai gli è entrata nel cuore: "Sono rimasto affascinato dalla storia di questa società. Se si ragiona da imprenditore obiettivamente, non esistono altre società che possono unire tradizione valore del marchio potenzialità di sviluppo come il Genoa. E che, ovviamente, siano in vendita...".
Quello che, per via della sua attività finanziaria, è stato ribattezzato come l'uomo dei fondi specifica poi quale tipo di assetto societario aveva in mente per il Genoa: "Negli ultimi sette anni i vertici europei sono stati conquistati da club che hanno un azionariato diffuso: Real Madrid Barcellona e Bayern Monaco. È quello il modello a cui tendere: azionariato e management fortissimo a dirigere il club. Per l'Italia sarebbe una novità assoluta che terrebbe conto anche delle nuove necessità di finanziamento".