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    Cesenamania: una sconfitta per tutti

    Cesenamania: una sconfitta per tutti

    Alle ore 13 di lunedì 8 dicembre il Cesena Calcio ha ufficializzato il cambio di allenatore, esonerando Pierpaolo Bisoli dopo due intensi anni passati sulla panchina bianconera. Alcune ore dopo, in tarda serata, è stato poi comunicato il tesseramento di Domenico Di Carlo quale sostituto del tecnico porrettano, con un contratto fino a giugno 2015. Per Bisoli è stata fatale la sconfitta di Bergamo, non tanto per il risultato quanto per la modalità con cui lo stesso è maturato.

    Per l'ennesima volta in questo campionato la squadra ha peccato di personalità, di voglia, di convinzione. Ben due gol di vantaggio vanificati nel giro di 8 minuti a cavallo fra primo e secondo tempo, una batosta gigantesca anche per il più magnanimo dei presidenti. Eppure, a Bergamo, la sconfitta è stata della squadra più che del condottiero. La leggerezza di Defrel nel tenere in gioco tutti in occasione della prima rete bergamasca, l'ennesimo gol su palla inattiva e l'incomprensione di Capelli (ex capitano atalantino, fra l'altro) e Leali costata il sorpasso sono tutti elementi su cui l'allenatore può incidere fino ad un certo punto, poi l'intelligenza e la bravura dei singoli devono per forza emergere per completare il lavoro. Nella partita che è costata il -5 dalla quota salvezza non si è visto nulla di tutto questo, semmai si è assistito ad un black-out generale e irreversibile. Il progetto, se di progetto si può parlare, è naufrago nel momento stesso in cui all'interno del club si è iniziato a dubitare di Bisoli e del suo metodo. Se la tifoseria può permettersi di stufarsi in poche settimane, di abbandonarsi all'emotività e di cambiare bandiera più volte all'interno di un campionato, la dirigenza deve avere la forza di tenere fede alle scelte compiute in estate soprattutto se, come in questo caso, le responsabilità del disastro sportivo non sono semplici da individuare. Rino Foschi ha confezionato la rosa con il misero budget disponibile, il famigerato 'non gioco Bisoliano' fa parte del bagaglio tecnico dell'allenatore: In B ha sempre pagato, in A mai. Lo si sapeva fin da giugno. La riconoscenza nel calcio non c'è nemmeno per coloro che hanno sancito record e che sono entrati nella storia di una città, giusto o sbagliato che sia è sempre stato così. 

    Di Carlo avrà da lavorare, prima a livello mentale e poi sugli schemi. Il profilo del tecnico cassinate non è stata però la prima scelta del settore tecnico bianconero. Ballardini, dopo l'iniziale accordo, ha declinato l'offerta motivando la scelta con ragioni di carattere ambientale. Si tratta del secondo rifiuto nel giro di 3 anni. Con Walter Zenga non si è trovata l'intesa sul piano economico mentre Edy Reja vuole chiudere la carriera in altro modo, con un incarico meno sfibrante. Panchina quindi a Di Carlo, auguri...

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