Nel gennaio 2009, mentre Adrian Mutu segnava gol a raffica in Italia ed in Europa, il Cesena di bomber Motta era alle prese con la terza serie, con una Pro Patria in fuga e trascinata dalle giocate di un Do Prado voglioso di ribalta. Mai e poi mai qualcuno avrebbe potuto pensare che le strade del romeno e del cavalluccio potessero incontrarsi anche solo per caso; e invece oggi, a due anni di distanza dall'inizio della nostra storia, Adrian Mutu vuole Cesena. 

In molti avevano sorriso alla notizia, pubblicata proprio sulle nostre pagine, di una trattativa ben avviata tra Campedelli e Becali, ma quella che sembrava una clamorosa 'sparata', è diventato qualcosa di davvero molto serio, e se la fortuna, insieme alla clemenenza dei Della Valle, daranno una mano al presidente bianconero, gli scenari della seconda parte di stagione potrebbero diventare davvero interessanti.

Non c'è solo Mutu, infatti, nel piano di lavoro della dirigenza in questo mese di gennaio; accanto al nome del 'fenomeno', ben sottolineato con il pennarello rosso, c'è quello di Massimo Maccarone, per il quale lo stesso Campedelli è pronto ad una spesa fuori programma, pur di arrivare a creare quello che sarebbe davvero un Cesena da sogno. Mutu e Maccarone, dunque, i due nomi da cui dipenderà non solo la salvezza, ma anche l'inizio di un progetto a lungo termine, volto a fare dei romagnoli un piccolo modello di efficienza e permanenza costante nella massima serie.

Quello che potrebbe sembrare a prima vista un'azzardo, però, è in realtà frutto di un'attenta valutazione: il Cesena tra le squadre del treno salvezza è senza dubbio quella che propone il calcio migliore; la squadra di Ficcadenti, inoltre, sembra aver finalmente raggiunto in termini di grinta un adeguato livello di approccio mentale alla lotta per non retrocedere.

Alla luce di queste basi, e constatata l'abbondante costruzione di trame offensive a fronte della scarsa capacità attuale di affondare gli attacchi, gli innesti di un campione come Mutu e di Big Mac, trovano la loro sensatezza. La seconda fase del piano? Beh, raggiungere la salvezza significherebbe già di per sé consolidare le basi economiche della società; da lì in avanti, sogni e speranze dei tifosi avrebbero ampia licenza.