Cesena, Lugaresi: 'Cinesi a Milano, americani a Roma, canadesi a Bologna, qui la famiglia resiste'
Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena, fa una riflessione su Facebook che riguarda l'ingresso in diverse società cinesi: "Un pensiero che negli ultimi vent'anni si é rafforzato, comune un po' a tutte le piazze dove c'è ancora il calcio professionistico, é che i dirigenti siano meno appassionati, innamorati e disposti a sacrifici per la propria Squadra dei tifosi stessi. Una volta si leggeva che il presidente fosse 'il primo tifoso' della Squadra. Oggi questa affermazione non é più un detto comune. Prima dell'evento televisivo privato che ha fatto lievitare considerevolmente le entrate economiche per i Club, il calcio aveva per statuto di Legge l'obbligo di non essere a scopo di lucro. Poi la Legge é cambiata e le Società professionistiche sono state trasformate in SpA ed alcune si sono quotate in Borsa. Tutto il movimento ha lievitato il fatturato e i soldi in entrata, come in uscita, sembrano essere diventati come quelli del gioco del Monopoli: finti e virtuali. Però non é così. Non dobbiamo dimenticare che tante Società calcistiche negli ultimi vent'anni sono fallite per poi sparire per sempre. Alcune invece, dopo il fallimento hanno avuto la fortuna di trovare un mecenate che ne ha raccolto il patrimonio di passione per farle risorgere come la Fiorentina o il Napoli. Nonostante questo anche i presidenti di quei due Club sono spesso soggetti a contestazioni che mettono in dubbio il loro attaccamento ai colori. Ed ora i Della Valle hanno messo in vendita la Società, perché troppo contestati! Oggi il Como (105 anni di storia) è sparito, chiuso, finito. Chi lo poteva aiutare non l'ha fatto, punto. A Cesena sarebbe successo lo stesso, chi non lo capisce vive un mondo virtuale e sogna l'impossibile. Al Milan e all'Inter ci sono i cinesi, alla Roma gli americani, al Parma i cinesi, a Bologna canadesi, a Ascoli canadesi, a Venezia americani, a Pavia c'erano i cinesi che l'hanno fatto sparire. Le grandi Famiglie del Calcio, sono sempre meno. Vedremo dove andremo a finire".