Alessio Cerci non ci sta: all'esterno romano del Milan proprio non sono andati giù i fischi ricevuti ieri sera all'Olimpico di Torino dal suo ex pubblico, quello granata, al momento della sostituzione con Honda. Fischi che sono arrivati proprio per il suo passato da ex al Toro, dove il calciatore era rinato dopo un periodo buio, disputando 72 presenze e realizzando 21 reti in tre stagioni. Poi la scelta di emigrare in Spagna, forse con qualche frase di troppo da parte della fidanzata: un "Andiamo nel calcio che conta" che non è mai stato dedicato dai fedelissimi supporter del Torino. Il resto è storia nota: sei mesi all'Atletico Madrid, poi il ritorno in Italia, al Milan, nello scambio con Fernando Torres. Ieri il ritorno a quella che Cerci considera casa, ma che non l'ha accolta come sperava, anche se c'è da dire che qualche fischio è arrivato anche da parte dei tifosi del Milan, stufi a loro dire di vedere un giocatore che si impegna poco. LA REAZIONE SU FACEBOOK - Attraverso il proprio account Facebook, ecco come l'esterno rossonero ha sfogato il suo rammarico: "I fischi della Maratona sono la pugnalata alle spalle che mai mi sarei aspettato. Martin Luther King diceva che non ci può essere profonda delusione dove non c'è un amore profondo. Allora provo a consolarmi così. Lavoro e vado avanti anche stavolta."