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    Ceferin: 'Superlega un tradimento. Il mio rapporto con Agnelli non esiste più. Ma sono pronto ad ascoltarlo'

    Ceferin: 'Superlega un tradimento. Il mio rapporto con Agnelli non esiste più. Ma sono pronto ad ascoltarlo'

    Nuovi stralci dell'intervista di Aleksander Ceferin, numero uno della Uefa, al Le Journal du Dimanche, ripresa integralmente dal Corriere dello Sport: "È stato un anno folle. Rimango ottimista senza lasciarmi trasportare. Prima di tutto, se credo agli esperti, la pandemia sta lentamente finendo. Per quanto riguarda la politica, le stranezze non finiscono mai. La sorpresa è che grandi uomini d’affari che si suppone conoscano gli affari se ne escono con queste idee. Se c’è qualcosa che ho imparato da questa esperienza, è che sono meno ingenuo".
     
    SUL MONDIALE OGNI 2 ANNI -   "Sono sicuro di no perché è una completa assurdità. Un progetto populista che distruggerebbe il calcio. Va contro tutti i principi del nostro sport, i Giochi olimpici... Non è solo un male per l’Europa. È incredibile che un’organizzazione calcistica possa proporre ai giocatori, che sono già sovraccarichi, un torneo di un mese ogni estate. E potete immaginare come questo influenzerebbe il calcio femminile? Non sono sicuro che capiscano, ma sono sicuro che sentano il rifiuto dei tifosi, delle autorità, dei governi, dell’Unione Europea...". 

    SULLA RIFORMA - "Dovremmo soppesare le conseguenze. Insieme al Sudamerica, abbiamo detto chiaramente che non avremmo giocato. Senza di noi, non sarebbe davvero una Coppa del Mondo. D’altra parte, abbiamo avuto chiamate da associazioni nazionali appartenenti ad altre confederazioni che sono anche contrarie".

    PROGETTO NATIONS LEAGUE CON SQUADRE SUDAMERICANE - "Ne abbiamo discusso a lungo. Abbiamo firmato un memorandum d’intesa. Allo stato attuale, non posso dire esattamente quando accadrà, ma è realistico e accadrà. E a lungo termine, non vedo ragioni per non invitare qualcun altro".

    SULLA NUOVA CONFERENCE LEAGUE - "Questo è quello che dicono mia moglie e le mie figlie, ma io non credo. La Conference League è una grande competizione perché mette quelli che non hanno avuto accesso all’Europa contro squadre molto buone. Un esempio che mi riguarda: la squadra campione della Slovenia è il Mura. Ha un budget di due milioni di euro. E ha guadagnato 3 milioni qualificandosi. Si è finanziariamente salvata e ha giocato contro il Tottenham - ha vinto tra l’altro".

    NEL 2024 CAMBIA FORMAT LA CHAMPIONS - "È stato il risultato di lunghe discussioni con l’ECA. Naturalmente i club vogliono più entrate. Ma questo cosiddetto sistema svizzero dovrebbe essere più competitivo e più interessante per i tifosi".
     
    COMPROMESSO VERSO LA SUPERLEGA? - "No. Ci sono state discussioni nel 2019 con un formato totalmente diverso e non eravamo d’accordo. È stato allora, credo, che hanno iniziato a lavorare seriamente alla Superlega. L’informazione che abbiamo è che alcuni club lo stavano pianificando tre anni prima di uscire allo scoperto. Quando sedevano intorno al tavolo, annuendo e stringendo mani, stavano già pianificando una separazione. Quando hai persone nel tuo comitato esecutivo, incluso il presidente Andrea Agnelli, che negoziano e cercano di trovare soluzioni, è molto difficile immaginare questo scenario".
     
    SUL 'TRADIMENTO' SUPERLEGA - "Sono state 48 ore stressanti. A causa del mio rapporto con Agnelli, ancora più intenso; oggi non esiste più. Sono ancora scioccato dal fatto che persone che sono state nel calcio per anni siano pronte ad ucciderlo da un giorno all’altro per i loro interessi".
     
    SUI RAPPORTI CON JUVE, BARCELLONA E REAL - "No. Non ho un problema con loro, ma dopo aver pugnalato me e la Uefa penso che spetti a loro chiamare. Non l’hanno fatto. Nello stesso modo in cui la Terra è piatta, pensano ancora che la Superlega esista. Allo stesso tempo, sono stati i primi a firmare per giocare in Champions League in questa stagione. Un po’ strano. Ma se chiedessero un incontro, mi siederei. Non c’è niente di personale dietro. Anche con Agnelli. Le uniche cose che sentiamo da loro sono cause che non hanno motivo di esistere. Stanno cercando di mettere pressione ovunque. La minaccia esiste ancora?  No, almeno non nei prossimi dieci anni. Nessuno lo vuole, tranne i pochi che pensano che il calcio sia solo una questione di soldi".
      
    SUL FAIR PLAY FINANZIARIO - "Novità? Sarà nel menu del comitato esecutivo a marzo o maggio. Dovremmo avere una soluzione entro la fine della stagione. D’altra parte, dobbiamo trovare il modo di migliorare l’equilibrio competitivo. Dobbiamo pensare al fatto che non possono vincere sempre gli stessi cinque club".

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