Ce l'ho con... Sarri ha vinto la guerra con Tare ma perderà quella con Lotito. Ed è giusto così
Claudio Lotito è un presidente abituato a fare calcio in una maniera molto chiara ed estremamente riconoscibile: anche quando i tempi erano molto diversi e la Serie A era ancora meta molto ambita dai grandi giocatori, la sua gestione era quella dei piccoli passi per arrivare ai traguardi importanti. Faccio quello che mi posso permettere in base alla crescita del fatturato della società e al massimo è su questo che la managerialità del presidente biancoceleste può essere messa in discussione. E, badate bene, la Lazio ormai da qualche anno registra regolarmente dei rossi a bilancio, quindi l’accusa che i soldi non vengano spesi sul mercato è facilmente smentibile.
L'ULTIMO SFOGO DI SARRI: CE L'HA CON TUTTI
LA PROTESTA - Maurizio Sarri è uno dei migliori insegnanti che il nostro movimento possa vantare. Uno di quegli istruttori vecchia maniera che morirebbero per tornare ad avere una settimana piena nella quale lavorare su movimenti, situazioni di gioco, analisi delle partite e degli avversari. Un allenatore che, dalla gavetta in Serie D ed in Serie C, passando per Empoli e Napoli, si è meritato le chiamate di Chelsea e Juve: senza rinunciare al suo stile, senza rinunciare ai suoi princìpi di gioco ma dimostrando allo stesso tempo, negli anni, di non aver aggiornato una visione del calcio a 360° che oggi può essere visto come un limite. Sarri ha ragione quando si lamenta dei calendari ingolfati all’inverosimile - eccome se ha ragione - ma è una situazione questa che non è iniziata oggi e che la possibilità che certe squadre hanno di disporre di rose più lunghe e delle cinque sostituzioni in parte può ovviare. La Lazio quest’anno ha un organico con maggiori opzioni che in passato, ma per il suo allenatore, abituato da sempre a lavorare con gruppi molto ristretti composto dai giocatori in grado di assorbire meglio i suoi concetti, le rotazioni continuano ad essere il tallone d'Achille della sua gestione E le frasi di Sarri nella conferenza stampa post-Milan sulla rosa allestitagli in estate da Lotito, lontana dalle sue desiderata, ha creato una situazione di fortissima tensione nell’ambiente biancoceleste.
LOTITO RISPONDE A SARRI SUL MERCATO
L'ERRORE DI SARRI - E’ bene rammentare che quest’estate l’allenatore toscano ha vinto la sua personale guerra con l’ex direttore sportivo Tare, ottenendo la possibilità di incidere maggiormente nella scelta dei calciatori. L’estate appena andata in archivio ci ha raccontato che non tutto è stato rose e fiori, ma a far riflettere è la visione che c’è dietro il ragionamento di Sarri. Davvero nel 2023 si può credere che un allenatore di una squadra italiana sia oggi in grado di dettare completamente l’agenda alla sua società e di ricevere in regalo tutti i calciatori richiesti, indipendentemente dal prezzo? Sono ragionamenti questi di un calcio passato, di un calcio che in Italia non è verosimile immaginare di rivedere a stretto giro di posta se a migliorare non sarà la qualità complessiva dei nostri dirigenti. Ma questo oggi non può essere un tema prioritario per Sarri, straordinariamente bravo come insegnante sul campo ma un po’ meno allenato a gestire e gestirsi dal punto di vista comunicativo. Nasce da qui la vera crisi con Lotito.
L'ULTIMO SFOGO DI SARRI: CE L'HA CON TUTTI
LA PROTESTA - Maurizio Sarri è uno dei migliori insegnanti che il nostro movimento possa vantare. Uno di quegli istruttori vecchia maniera che morirebbero per tornare ad avere una settimana piena nella quale lavorare su movimenti, situazioni di gioco, analisi delle partite e degli avversari. Un allenatore che, dalla gavetta in Serie D ed in Serie C, passando per Empoli e Napoli, si è meritato le chiamate di Chelsea e Juve: senza rinunciare al suo stile, senza rinunciare ai suoi princìpi di gioco ma dimostrando allo stesso tempo, negli anni, di non aver aggiornato una visione del calcio a 360° che oggi può essere visto come un limite. Sarri ha ragione quando si lamenta dei calendari ingolfati all’inverosimile - eccome se ha ragione - ma è una situazione questa che non è iniziata oggi e che la possibilità che certe squadre hanno di disporre di rose più lunghe e delle cinque sostituzioni in parte può ovviare. La Lazio quest’anno ha un organico con maggiori opzioni che in passato, ma per il suo allenatore, abituato da sempre a lavorare con gruppi molto ristretti composto dai giocatori in grado di assorbire meglio i suoi concetti, le rotazioni continuano ad essere il tallone d'Achille della sua gestione E le frasi di Sarri nella conferenza stampa post-Milan sulla rosa allestitagli in estate da Lotito, lontana dalle sue desiderata, ha creato una situazione di fortissima tensione nell’ambiente biancoceleste.
LOTITO RISPONDE A SARRI SUL MERCATO
L'ERRORE DI SARRI - E’ bene rammentare che quest’estate l’allenatore toscano ha vinto la sua personale guerra con l’ex direttore sportivo Tare, ottenendo la possibilità di incidere maggiormente nella scelta dei calciatori. L’estate appena andata in archivio ci ha raccontato che non tutto è stato rose e fiori, ma a far riflettere è la visione che c’è dietro il ragionamento di Sarri. Davvero nel 2023 si può credere che un allenatore di una squadra italiana sia oggi in grado di dettare completamente l’agenda alla sua società e di ricevere in regalo tutti i calciatori richiesti, indipendentemente dal prezzo? Sono ragionamenti questi di un calcio passato, di un calcio che in Italia non è verosimile immaginare di rivedere a stretto giro di posta se a migliorare non sarà la qualità complessiva dei nostri dirigenti. Ma questo oggi non può essere un tema prioritario per Sarri, straordinariamente bravo come insegnante sul campo ma un po’ meno allenato a gestire e gestirsi dal punto di vista comunicativo. Nasce da qui la vera crisi con Lotito.