Icon Sportswire via Getty Images
Ce l'ho con... Milinkovic-Savic non ha più la testa per la Lazio, Lotito rischia di doverlo svendere
Fuori fase, quasi un corpo estraneo al resto della squadra dal punto di vista atletico e mentale. Nella doppia trasferta milanese racchiusa nell'arco di 7 giorni, in cui la Lazio porta a casa un "bottino" di zero punti e 5 gol incassati e vede crollare molte delle sue certezze nella rincorsa ad un posto nella prossima Champions League, l'immagine che fotografa nella maniera più efficace l'involuzione dei Sarri boys è quella di Sergej Milinkovic-Savic. Mai così dimesso da quando indossa la casacca biancoceleste, mai così in difficoltà sul piano fisico - lui che dell'atletismo fa uno dei suoi principali punti di forza - e letteralmente sconnesso rispetto a quello che accade in campo. Il lezioso colpo di tacco da cui nasce il recupero dell'Inter per il gol del momentaneo pareggio della passata settimana, la facilità con cui si fa bruciare dal milanista Theo Hernandez in occasione del raddoppio rossonero: no, questo non è il Milinkovic-Savic che ad ogni sessione estiva del mercato diventa il presunto oggetto dei desideri delle big di mezza Europa.
DESTINO SCRITTO - Già, il mercato. Mai come nel corso di questa stagione le sensazioni e gli spifferi provenienti dalla Roma di sponda biancoceleste convergono verso un'unica direzione, quella di un addio quasi inevitabile al termine dell'attuale stagione per il centrocampista serbo. Dopo 8 anni assieme e una scadenza del contratto che si avvicina - resta ancora un anno prima che l'accordo stipulato da Milinkovic-Savic col presidente Lotito si esaurisca - tutte le parti danno l'impressione di voler raggiungere una soluzione che metta d'accordo le parti coinvolte, consentendo alla Lazio di non perdere il giocatore a zero e di monetizzare al meglio la sua cessione, così come al ragazzo di coronare l'ambizione di giocare per un club con obiettivi e possibilità di vittoria maggiori. Il problema è che tutta questa fila all'orizzonte non si vede, a meno che la società capitolina non riveda le valutazioni che ha sparato per il giocatore nelle ultime finestre di mercato.
CORSA AL RIBASSO - 100 milioni, poi 80, fino agli attuali 60. La progressione del costo del cartellino di Milinkovic-Savic è sempre più al ribasso, così come le prestazioni di un giocatore che già lo scorso anno - nella prima stagione della gestione tecnica di Maurizio Sarri - aveva incontrato qualche difficoltà di adattamento dal punto di vista tattico, chiudendo tuttavia in netto miglioramento e andando in doppia cifra dal punto di vista realizzativo. Attualmente il serbo è fermo a 6, ma ciò che più conta è che l'apporto generale quest'anno non è mai stato all'altezza della situazione: se le giustificazioni in relazione alla prima metà di stagione viravano tutte su una preparazione condizionata dalla disputa del Mondiale di novembre e quelle delle prime settimane del 2023 sulla stanchezza post-Qatar, ora quali sarebbero? Nemmeno l'uscita di scena della Lazio dalle coppe europee e la possibilità di preparare una partita a settimana ha giovato alla squadra e a giocatori lontani parenti della loro versioni migliori. La prossima estate non è poi così lontana, ma la domanda si pone: qualcuno è ancora disposto a fare follie per questo Milinkovic-Savic?
DESTINO SCRITTO - Già, il mercato. Mai come nel corso di questa stagione le sensazioni e gli spifferi provenienti dalla Roma di sponda biancoceleste convergono verso un'unica direzione, quella di un addio quasi inevitabile al termine dell'attuale stagione per il centrocampista serbo. Dopo 8 anni assieme e una scadenza del contratto che si avvicina - resta ancora un anno prima che l'accordo stipulato da Milinkovic-Savic col presidente Lotito si esaurisca - tutte le parti danno l'impressione di voler raggiungere una soluzione che metta d'accordo le parti coinvolte, consentendo alla Lazio di non perdere il giocatore a zero e di monetizzare al meglio la sua cessione, così come al ragazzo di coronare l'ambizione di giocare per un club con obiettivi e possibilità di vittoria maggiori. Il problema è che tutta questa fila all'orizzonte non si vede, a meno che la società capitolina non riveda le valutazioni che ha sparato per il giocatore nelle ultime finestre di mercato.
CORSA AL RIBASSO - 100 milioni, poi 80, fino agli attuali 60. La progressione del costo del cartellino di Milinkovic-Savic è sempre più al ribasso, così come le prestazioni di un giocatore che già lo scorso anno - nella prima stagione della gestione tecnica di Maurizio Sarri - aveva incontrato qualche difficoltà di adattamento dal punto di vista tattico, chiudendo tuttavia in netto miglioramento e andando in doppia cifra dal punto di vista realizzativo. Attualmente il serbo è fermo a 6, ma ciò che più conta è che l'apporto generale quest'anno non è mai stato all'altezza della situazione: se le giustificazioni in relazione alla prima metà di stagione viravano tutte su una preparazione condizionata dalla disputa del Mondiale di novembre e quelle delle prime settimane del 2023 sulla stanchezza post-Qatar, ora quali sarebbero? Nemmeno l'uscita di scena della Lazio dalle coppe europee e la possibilità di preparare una partita a settimana ha giovato alla squadra e a giocatori lontani parenti della loro versioni migliori. La prossima estate non è poi così lontana, ma la domanda si pone: qualcuno è ancora disposto a fare follie per questo Milinkovic-Savic?