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    Laziomania: cosa succede alla Lazio? Sarri attento ai tuoi big!

    Laziomania: cosa succede alla Lazio? Sarri attento ai tuoi big!

    • Luca Capriotti
    Attento Sarri. Li conosciamo. Basta un Milan decente. E la Lazio? I big hanno mollato. La Lazio sta mollando, a poco a poco. A pochi passi da un obiettivo epocale per questa società (lo dice la statistica), la Lazio ha deciso di regalare a Milano in toto due gare orride, senza scuse, francamente inaccettabili. Da Torino in poi una roba francamente indicibile: i big si sono inabissati, e l’unico che grida di nervosismo frustrato è Luis Alberto. Fa solo quello. Ah no, anche Immobile (che ha attenuanti generiche fisiche) ha dato prova di grande spirito di squadra urlando cose del tutto inappropriate alla giusta sostituzione dopo una gara mediocre e al 40% della forma. Partita dopo: in campo. E contro il Milan? Zero tiri nello specchio. 

    LA PARTITA - Nella partita Lazio sono andate storte tantissime cose. In realtà ha giocato male tutta la squadra, vi vedo analizzare l’ennesima gara sotto tono di Milinkovic, del tutto lontana dal giocatore che è, capace di spostare equilibri e avversari con un solo tocco di suola, ma non è l'unico colpevole. Avete ragione, ma allargate il raggio di azione: qui tutti i big si sono arresi a Milano, per due volte. Ma il peggio: contro il Toro hanno dimostrato di poter perdere contro tutti giocando così. 

    Vero. La Lazio è finita sotto i due gol alla mezz'ora in un momento in cui la partita sembrava ancora sostanzialmente in equilibrio e nessuna delle due squadre è riuscito a prendere il sopravvento. Questo lo dice Sarri ed è perfettamente vero. Dall'altra parte però bisogna dire che proprio questo è il problema.

    La Lazio durante la prima mezz'ora non è riuscita mai ad uscire palla al piede, non ha aggredito con efficacia, non ha mostrato in maniera importante di essere affamata, di volere punti. Non è riuscita ad imporre il proprio gioco. Ha dato coraggio ad un Milan a mezzo servizio, che ha fatto bene solo il pressing. Gli ha dato voglia di vincere. Gli ha dato la sensazione di poterlo fare facilmente. Ed è andata così.

    Il problema di questa impostazione di partita, i 30 minuti di cui parla Sarri,  è che è la stessa impostazione che ci ha portato a perdere la partita contro l'Inter, l'impostazione rinunciataria, del tutto priva di nervi, del tutto prima di forza di volontà, del tutto priva di aggressività e voglia di vincere, del tutto prima di tutte le caratteristiche che hanno reso grande questa squadra e hanno fatto sì che questa squadra sia al secondo posto in classifica.

    Non vedo altra domanda possibile: dovremmo chiederci, cosa è successo alla Lazio? Questo dovremmo chiederci e ora ce lo chiediamo. Bisognerebbe chiederlo anche a Sarri e forse bisognerebbe chiederlo anche ad una società colpevole, perché forse l'origine di tutti questi errori è comunque quella rosa corta che abbiamo sempre chiamato per nome, quella rosa corta che non ci consente di fare tre partite in una settimana senza fare figuracce. Ed entriamo nel merito: due cose da dire a Sarri. Due promemoria. Due appunti e mezzo, due post-it per lui.

    DUE APPUNTI E MEZZO PER SARRI - Per il mister due post-it, due promemoria: il primo è che c’è un motivo se questa squadra tanti anni si è lasciata scappare la Champions, non ci è andata, ha galleggiato. I big che la elevano, sanno benissimo anche come affondarla. Siamo ancora un passo e mezzo avanti a tutti, ma ci vuole poco per ritrovarci sotto. Questi big spariscono, evaporano, non li vedi mai che aiutano i compagni, li sostengono, li supportano. Vanno di suola, si lamentano di essere troppo buoni, ma dove sono a Milano? Confusi tra le zolle del campo e un arbitro piccolo e chirurgico. Vabe, il gol andava annullato, ma tanto che problema c’è, questa è la norma a Milano. Gli errori individuali di Marcos Antonio e dei centrali e di Milinkovic (fallo su Theo Hernandez SEMPRE DA FARE) che ci fanno perdere non sono la cosa grave. Ma la rinuncia, l’atteggiamento, la sensazione che qualcuno non abbia in testa questo obiettivo, questo storico approdo in Champions. Corpi alla deriva, estranei alla squadra: e qui il secondo appunto. Immobile al 40%? In panchina. Milinkovic sparito? Fuori. E via dicendo. 

    Dalle loro bizze e i loro capricci dipendeva la vita sportiva di Inzaghi: Sarri non faccia la stessa idiozia di legarsi a queste dinamiche. E il mezzo consiglio in più: i veleni con Tare non inquinino una stagione incredibile. Lasciatevi male, insultatevi, ma lasciate fuori la squadra da questi giochini. E la squadra si rialzi subito: qui si sta facendo qualcosa di epocale, chi non ci sta dentro esca da questa Lazio. Fateci il favore, anzi faccelo Mr Sarri: stai attento a questi polli, li conosciamo bene, sono gli stessi da anni. Fanno sempre così, specialmente a Milano. Ma ora via questa retorica delle 4 finali: ci sono 4 partite da giocare non in ciabatte, non in vacanza, non arresi. Con i giocatori che hanno voglia, forma, spessore. Solo con loro.

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