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Ce l'ho con... Messi, ha violato ogni regola e ha tradito compagni e tifosi. Un fuoriclasse non si comporta così
Una brutta storia. Un pessimo risveglio per chi ancora credeva e crede che nel calcio di oggi ci sia spazio per il romanticismo, per legami e rapporti che vadano oltre i contratti e gli ingaggi con tanti zeri. E fa un po' più male se a sbatterci la faccia la triste realtà sia Leo Messi, probabilmente l'ultima grande bandiera nel panorama internazionale. Oltre che simbolo per tanti anni di un modo di intendere questo gioco nella sua essenza più profonda: divertimento e quindi spettacolo, con pochissime note stonate a livello comportamentale. Come lo è certamente la pessima gestione della Pulce e di chi lo consiglia della conclusione del suo storico rapporto col Barcellona.
TUTTO SBAGLIATO - Che la società blaugrana sia amministrata in maniera pessima da qualche stagione a questa parte e che manchi da troppo tempo anche solo un barlume di progettualità, è sotto gli occhi di tutti. Che l'insofferenza di Messi abbia radici profonde e che si sia accentuata negli ultimi mesi è un fatto altrettanto certo, così come la sua pessima relazione e quella di tanti altri senatori dello spogliatoio con la dirigenza presieduta da Bartomeu. Ma ciò non toglie che i tempi e le modalità scelte per comunicare urbi et orbi il suo desiderio di cambiare aria e di provare una nuova esperienza altrove siano stati gravemente sbagliati. Scegliere la strada del silenzio per un'intera stagione, sparire dalla circolazione per settimane dopo la clamorosa umiliazione per mano del Bayern Monaco e riapparire all'improvviso per mettere il club con le spalle al muro non è atteggiamento da fuoriclasse.
REGOLE VIOLATE - Messi ha violato ogni tipo di regola, rifiutando di presentarsi alla ripresa degli allenamenti e mancando di rispetto principalmente ai suoi compagni, di cui teoricamente è ancora il capitanoe dovrebbe essere l'esempio in tutto. Ha deliberatamente interpretato a proprio piacimento una clausola molto chiara, da lui liberamente sottoscritta, chiedendo di essere ceduto alle proprie condizioni. Ha cercato di scaricare tutta la responsabilità della situazione sulle spalle del club, che ha commesso tutti gli errori di questo mondo nella costruzione della squadra e che sta trascinando nel baratro la credibilità del Barcellona, ma che a differenza sua si è attenuta agli accordi in essere. E che alla fine lo ha messo di fronte a una scelta semplice: o rispetti il contratto o finisce in tribunale.
HA TRADITO I TIFOSI - Sostiene Messi di non aver voluto parlare prima e di non aver proceduto a dare comunicazione ufficiale della sua volontà entro la data concordata del 10 giugno per non dare una brutta immagine di sè in un periodo estremamente delicato dopo i mesi più tragici della pandemia. Se è possibile, il campione argentino ha fatto anche peggio, uscendo alla scoperta nel momento più difficile della storia recente del Barcellona e tradendo anche la fiducia di quei tifosi che, in barba ai contratti e alle clausole multimilionarie, anche stavolta erano rimasti aggrappati a lui e alla sua classe per uscire da questo momento di oscurità.
TUTTO SBAGLIATO - Che la società blaugrana sia amministrata in maniera pessima da qualche stagione a questa parte e che manchi da troppo tempo anche solo un barlume di progettualità, è sotto gli occhi di tutti. Che l'insofferenza di Messi abbia radici profonde e che si sia accentuata negli ultimi mesi è un fatto altrettanto certo, così come la sua pessima relazione e quella di tanti altri senatori dello spogliatoio con la dirigenza presieduta da Bartomeu. Ma ciò non toglie che i tempi e le modalità scelte per comunicare urbi et orbi il suo desiderio di cambiare aria e di provare una nuova esperienza altrove siano stati gravemente sbagliati. Scegliere la strada del silenzio per un'intera stagione, sparire dalla circolazione per settimane dopo la clamorosa umiliazione per mano del Bayern Monaco e riapparire all'improvviso per mettere il club con le spalle al muro non è atteggiamento da fuoriclasse.
REGOLE VIOLATE - Messi ha violato ogni tipo di regola, rifiutando di presentarsi alla ripresa degli allenamenti e mancando di rispetto principalmente ai suoi compagni, di cui teoricamente è ancora il capitanoe dovrebbe essere l'esempio in tutto. Ha deliberatamente interpretato a proprio piacimento una clausola molto chiara, da lui liberamente sottoscritta, chiedendo di essere ceduto alle proprie condizioni. Ha cercato di scaricare tutta la responsabilità della situazione sulle spalle del club, che ha commesso tutti gli errori di questo mondo nella costruzione della squadra e che sta trascinando nel baratro la credibilità del Barcellona, ma che a differenza sua si è attenuta agli accordi in essere. E che alla fine lo ha messo di fronte a una scelta semplice: o rispetti il contratto o finisce in tribunale.
HA TRADITO I TIFOSI - Sostiene Messi di non aver voluto parlare prima e di non aver proceduto a dare comunicazione ufficiale della sua volontà entro la data concordata del 10 giugno per non dare una brutta immagine di sè in un periodo estremamente delicato dopo i mesi più tragici della pandemia. Se è possibile, il campione argentino ha fatto anche peggio, uscendo alla scoperta nel momento più difficile della storia recente del Barcellona e tradendo anche la fiducia di quei tifosi che, in barba ai contratti e alle clausole multimilionarie, anche stavolta erano rimasti aggrappati a lui e alla sua classe per uscire da questo momento di oscurità.