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  • Ce l'ho con... Donnarumma, uno svarione tira l'altro. Le voci sul Milan e il dubbio del pentimento

    Ce l'ho con... Donnarumma, uno svarione tira l'altro. Le voci sul Milan e il dubbio del pentimento

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Sta assumendo contorni sempre più complicati da definire la prima stagione con la maglia del Paris Saint-Germain di Gianluigi Donnarumma, incappato ieri sera - nel Classique contro l’Olympique Marsiglia - nell’ennesimo svarione di un’annata molto al di sotto delle aspettative. Un’annata iniziata da subito in salita per le enormi pressioni che avevano accompagnato il suo sbarco alla Tour Eiffel, dopo aver salutato il Milan da parametro zero e aver conquistato l’Europeo con l’Italia da miglior calciatore del torneo. E caratterizzata da uno scomodissimo dualismo con uno dei totem dello spogliatoio come Keylor Navas, protetto dell’anima sudamericana dello spogliatoio. Una rivalità che ha inciso indiscutibilmente sulla serenità del portiere italiano, che dalla tremenda notte del “Bernabeu” del 9 marzo scorso e dal pasticcio su Benzema è incappato in un tunnel senza uscita.

    QUEI RUMORS...
    - Da quel momento in avanti, il portiere italiano è andato incontro ad una serie continua di errori e di interventi goffi, che sono costati più gol che punti in classifica ma che hanno indotto la già poco tenero stampa francese ad abbattere la sua scure su un ragazzo che dal punto di vista caratteriale sta mostrando tutte le sue debolezze. Prima i rumors sul ritorno in Italia sponda Juventus, poi quelli recentissimi rilanciati da L'Equipe che, dopo la clamorosa anticipazione sul possibile cambio di proprietà del Milan, ha addirittura ipotizzato che il fondo Investcorp possa pensare a lui tra i grandi colpi di mercato per rinforzare la squadra. Dimenticando che nel frattempo Maldini e Massara hanno consegnato a Pioli un portiere che si sta dimostrando più che all'altezza della situazione e in questo preciso momento storico indiscutibilmente superiore a Donnarumma. Per rendimento, completezza di repertorio e personalità. Volendo essere molto maliziosi, verrebbe da pensare che il grido di dolore e la richiesta d'aiuto non siano del tutto disinteressati.



    LA STRADA PIU' COMODA  - Nei mesi passati, l'ex numero uno del Milan e il suo entourage hanno fatto una scelta precisa, legittima e studiata nei minimi dettagli, di andare via a parametro zero per incassare una commissione più alta, e nella convinzione tecnica che per salire ulteriormente di livello il ragazzo avesse bisogno di fare un salto di qualità. Passare da una realtà in fase di crescita e di rilancio come quella rossonera ad una decisamente più consolidata e di offrire nell'immediato più prospettive sia a livello economico che di carriera. Decisioni più che comprensibili ma che non sempre si rivelano azzeccate, a maggior ragione se le conseguenze si ripercuotono in toto su un calciatore di appena 23 anni, sempre coccolato all'inverosimile all'interno della sua cerchia ristretta. Nessuno dubita del talento e dello smisurato potenziale di Donnarumma e della sua capacità di consolidarsi, presto o tardi, come uno dei migliori del mondo nel suo ruolo; qualche perplessità in più la suscita invece la sua capacità di resistere a certe inevitabili pressioni e all'abilità del suo entourage di portarlo oltre gli incidenti di percorso. Affrontando i problemi e non cercando rifugio sempre nella strada più comoda.
     

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