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  • C'è differenza tra tifosi e violenti doc: godiamoci il vivo relax del calcio

    C'è differenza tra tifosi e violenti doc: godiamoci il vivo relax del calcio

    • Gianfranco Accio
    Si sente spesso parlare di violenza negli stadi, con conseguenze anche tragiche. Senza chiamare in causa l'Heysel (Bruxelles) nella finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool dl 1985, di cui ho effettuato la radiocronaca, ricordo l'episodio di qualche giorno fa, che ha coinvolto a Marsiglia, il tecnico del Lione, il nostro Campione del Mondo 2006 Fabio Grosso. Fortunatamente, come sappiamo, tutto si è risolto nel migliore dei modi. Nelle ultime ore, tanto per confermare la delicatezza e l'attualità dell'argomento, a Milano ci sono stati scontri tra supporters del Milan e del PSG, nell'avvicinarsi della contesa tra i due prestigiosi clubs. Diversi i feriti di cui un francese in gravi condizioni.

    Trattando l'argomento violenza in senso lato, va sottolineato che esiste una differenza rilevante fra un violento doc ed un vero tifoso. I tifosi, nell'accezione più nobile del termine, seguono la partita in TV, leggono i quotidiani sportivi, si documentano online sul nostro Calciomercato.com e quando possono, non perdono una partita della loro squadra del cuore. Insomma, una formazione rivale che vince, spesso riceve i complimenti degli avversari. Purtroppo, qualche volta, gli pseudo-tifosi, meglio chiamarli, gruppi violenti, sono la causa di un effetto dirompente che scatena feroci devianze. Tuttavia il calcio è solo un aspetto abbastanza trascurabile della nostra società, che, qualche volta può identificarsi in un segnale di inciviltà senza ritorno. L'utopistico quieto vivere, in questi casi, sprofonda nell'oblio, generando così perpetuo dileggio del prossimo. Ormai da tempo, la cultura di un egoismo sfrenato (cioè senza saggi freni inibitori) e di un insulto perenne nei confronti di chi non condivide un pensiero oggettivo e coltiva il suo piccolo orticello, sta assumendo dimensioni difficilmente confinabili.

    Pertanto, calcio a parte, questa disarticolata offesa alla razionalità umana, è anche presente nel vivere quotidiano di cui le cronache ci raccontano i tragici e purtroppo luttuosi eventi bellici di queste recenti, burrascose, stagioni. Ci si alza al mattino con le idee confuse, si cerca di capire cosa succederà nella giornata e ci si affida a strade tortuose, spesso lastricate di malumore, che inevitabilmente può sfociare in momenti di contrapposizione preordinata verso gli altri. La citazione alle troppe guerre in atto non è del tutto casuale. Qualcuno pensa a raccogliere consensi senza scrupoli e a primeggiare ad ogni costo. Situazioni che vengono alimentate dall' autocombustione. Insomma un vissuto impegnativo che dovrebbe far leva su un fermo equilibrio d'intenti. La visione preoccupante che ho appena analizzato, non appartiene a tutto il genere umano. Molti si adoperano per riportare le relazioni, ed il buon senso, in direzione di un proficuo e sereno vivere quotidiano. Basta con queste degenerative reazioni, che rendono la vita ansiosa anche a chi non è coinvolto direttamente, Godiamoci le ore di relax che spesso il calcio ci offre, pur muovendoci in un contesto di vive discussioni, se non di accentuate polemiche. Polemiche che, se inserite in un contesto di sana verbalità, sono linfa vitale per la passione connessa al gioco più bello e seguito del mondo. E' un'opportunità che dobbiamo mantenere viva, che è giusto accudire sapientemente, per calmare le acque ( almeno quelle metaforiche, se non quelle climatiche) che una giornata sportiva ci può donare. Il calcio, e lo sport in genere, deve essere salutare deterrente al panico strisciante, che alcune notizie quotidiane possono produrre. Quindi viva il calcio, anche con tutte le sue storture e le sue imperfezioni di cui talvolta si nutre. Dopo l'undicesimo turno di campionato, con il rodaggio iniziale, prendono forma le prim'attrici della stagione 2023/24. Senza soluzione di continuità, in settimana, arrivano le competizioni europee. Un'altra ventata di passione per le nostre rappresentanti che, speriamo, possano regalarci altri momenti di pacata serenità sportiva, magari vincente.

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