La decisione giunge dopo un civile confronto con i tifosi: "Se ho sbagliato chiedo umilmente scusa, ma ero in buona fede"...
In una conferenza stampa indetta poche ore fa in un noto albergo di Cava de' Tirreni il direttore generale della Cavese Francesco Maglione ha annunciato di aver rimesso il suo mandato nelle mani del patron Giuseppe Spatola, e anche del sindaco Marco Galdi, considerando che fu proprio il primo cittadino di Cava a chiamare Maglione per ristrutturare la società. Maglione si è assunto la responsabilità di questa decisione dopo un civile confronto avuto con una delegazione di tifosi metelliani tra i due tempi dell’amichevole disputata oggi al “Simonetta Lamberti”: i rappresentanti del tifo biancoblù più acceso hanno invitato Maglione a lasciare la sua posizione in quanto ritenuto il maggior responsabile dei recenti risultati della Cavese tutt’altro che positivi, soprattutto per il calciomercato condotto in gennaio. Dopo una breve riflessione, la convocazione dei giornalisti per la conferenza stampa.
“Credo che il mio gesto serva per non alimentare alcuna tensione o pressione che si sarebbe alimentata in vista della partita col Lanciano, a danno dei miei giocatori – ha spiegato Maglione – A fine stagione si sarebbe comunque concluso il mandato istituzionale che avevo avuto dal sindaco Galdi, e già da tempo fa avevo con una lettera rimesso il mio mandato nelle mani di Spatola”. Maglione ricostruisce il motivo per cui aveva accettato la sfida Cavese. “Ero venuto a Cava perché avevo apprezzato lo sforzo della città e dei tifosi, per cui non posso non tener conto della loro volontà e devo rispettare il loro desiderio”. E ora il motivo per cui ha deciso di lasciare. “Ho grande rispetto per la tifoseria di Cava – chiarisce Maglione – e una ventina di persone, a nome della tifoseria, molto civilmente mi ha invitato ad andare via in quanto non sono più gradito, a differenza di quella che era stata la posizione assunta inizialmente a luglio, quindi è giusto che ne prenda atto. Comunque, avevo il compito anche di allestire una squadra che potesse fare il campionato di Prima Divisione, la squadra è all’ultimo posto e me ne assumo tutte le responsabilità, perché non voglio che sia attribuita alcuna colpa a questi ragazzi dei quali comunque sono orgoglioso. Se deve pagare una persona, è giusto che paghi io. Nel salutarli, ho chiesto loro di vincere e di dedicare la vittoria al sottoscritto. Se ho sbagliato, chiedo umilmente scusa, perché gli errori li ho fatti in buona fede”. Nell’esperienza di Maglione come dg della Cavese si annoverano anche dei fattori positivi dei quali egli è onorato. “Sono orgoglioso di aver portato a Cava Peppino Spatola, che senza di me non sarebbe mai venuto, e almeno credo di aver dato corso al mandato istituzionale, di trovare anche al di fuori di Cava un imprenditore che potesse garantire il futuro della società. Questo mandato - prosegue Maglione - l’ho espletato e sono contento d’averlo espletato in modo positivo, c’è stata regolarità nei pagamenti, negli stipendi e nella gestione amministrativa; la Cavese non ha preso nemmeno un punto di penalizzazione per la gestione attuale, e non ne avrà in futuro”.