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Cavani dice addio al Manchester United. La Fiorentina ci prova e la Salernitana sogna
IPOTESI VIOLA - La Fiorentina ci sta pensando, anche se ancora non c'è stato nessun contatto reale con l'ex giocatore del Napoli. Lucas Torreira, intervistato pochi giorni fa ha alimentato l'entusiasmo dei tifosi viola: "Appena ho visto la notizia della Fiorentina su Cavani gliel’ho mandata e gli ho detto di venire qua". La sua risposta è stata: "Voglio la 9 di Batistuta" (ride, ndr). Battute a parte, il presidente del club toscano, Rocco Commisso, ha già abituato la città di Firenze a grandi colpi come quello targato Franck Ribery, arrivato dal Bayern Monaco all'età di 36 anni, uno in più di Cavani. I viola difficilmente riscatteranno Krzysztof Piątek, in prestito dall'Hertha Berlino e avranno quindi bisogno di inserire un nuovo attaccante in aggiunta a Arthur Cabral. Il problema principale, resta ovviamente quello legato all'ingaggio. L'ex Psg aveva siglato un contratto con i Red Devils di 11 milioni di sterline, quasi 13 milioni di euro. Cifre incompatibili non solo con la Fiorentina ma con tutto il calcio italiano. Ecco perché al momento, quella viola resta solo un'idea, pur bellissima che sia.
IL 'SOGNO' DELLA SALERNITANA - I miracolo ogni tanto accadono, e solo così si può definire la salvezza raggiunta dalla Salernitana ai danni del Cagliari. E allora è giusto che la città di Salerno continui a sognare. " Se fosse possibile e gradito al tecnico, cercherei di prendere Cavani. Mi piacerebbe che concludesse la sua carriera da noi a Salerno, ecco vorrei regalare alla città il Matador". Così il presidente del club campano, Danilo Iervolino, si è espresso intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Edinson, quella regione, la conosce bene dopo gli anni passati a Napoli. Vero però che i miracoli difficilmente si ripetono due volte in poco tempo; vedremo se dopo quello raggiunto sul campo, ce ne sarà un altro sul mercato. Cavani già in passato è stato vicino al ritorno in Italia, accostato alle big del campionato. Forse sarà questo l'anno del ritorno, sempre che abbassi notevolmente le sue pretese economiche, condizione necessaria per avviare una possibile trattativa.