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Cavalli lenti, donne e vita veloci: addio a O'Neill, il genio maledetto che alla Juve aveva impressionato Zidane
RAPIDA ASCESA - Dal Defensor al Nacional di Montevideo, fino alla pescata di Cellino per il Cagliari e l'approdo in Italia. 120 presenze e 12 gol, quindi nel 2000 arriva la chiamata della Juventus di Moggi. Non ripeterà mai i numeri di Cagliari, anche se instaurerà un ottimo rapporto con Zinedine Zidane, che lo ha sempre definito "il giocatore più talentuoso che ho mai visto giocare". Talentuoso, appunto, ma incompiuto. "Ricordo che a Cagliari lottavamo per non retrocedere, io andavo in spiaggia e i tifosi mi gridavano: "Ubriacone!". E quando fummo promossi quegli stessi tifosi mi pagarono da bere. Il calcio è così", ha ricordato a El Pais.
PIU' RAPIDA DISCESA - Ceduto al Perugia, continua nella sua spirale discendente a causa dello stile di vita non irreprensibile. Non riesce a rilanciarsi neanche a Cagliari, in un romantico ritorno, quindi torna in Patria e smette a 29 anni. Donne, alcool, scommesse, per lo più sulle corse dei cavalli, un patrimonio dilapidato. Ha vissuto a Montevideo da quasi nullatenente, in casa della suocera, occupandosi di un bar. La vita lo ha fatto così, ribelle e orgoglioso. "Cosa mi ha fregato? Cavalli lenti e donne veloci", diceva. Veloci come la sua vita, finita altrettanto improvvisamente.