Nel giorno della festività nazionale per i 150 anni dall’Unità d’Italia, il tecnico etneo, Diego Pablo Simeone, prima di iniziare la consueta conferenza stampa infrasettimanale, fa gli auguri a tutti gli italiani: “Faccio gli auguri all’Italia ed agli italiani. Sono molto legato a questa nazione, dove ho trascorso anni indimenticabili della mia carriera e dove sono nati i miei figli“. Dopo questo breve preambolo, il “Cholo” ritorna sul successo di domenica scorsa contro la Sampdoria: “La partita presentava come una gara complicata e il campo bagnato l’ha resa ancora meno agevole. Siamo stati bravi a giocare con intelligenza, sfruttando anche l’uomo in più. Abbiamo avuto la pazienza di tenere palla per far stancare i nostri avversari ed infine colpirli con Llama. Comunque, non posso affermare di esser pienamente soddisfatto della prestazione. Questa squadra ha parecchio da migliorare sotto il punto di vista del gioco. Intanto abbiamo incamerato tre punti importantissimi, ma i ragazzi stanno dimostrando un progressivo e costante miglioramento sul campo. Abbiamo acquistato sicurezza ed è arrivato il momento di dimostralo anche fuori casa. Il rendimento esterno non è il principale impedimento sulla strada per la salvezza, ma è un problema che questa squadra si trascina da tempo. Le cause credo di averle capite, ma non posso ancora dirle. Lontano dal Massimino capita di giocare bene ma di perdere. Questo non può essere accettabile“.

Il discorso si sposta sulla gara contro l’Udinese: “Sappiamo di non poter sperare in un risultato positivo a meno di giocare al 101% delle nostre potenzialità. Nelle ultime cinque partite hanno preso zero gol. Dovremo essere bravi a chiudere tutti gli spazi. Loro attraversano un momento di forma invidiabile ed hanno il vantaggio di poter contare sulle grandi individualità e su di un tecnico che è riuscito a dare un’ottima impostazione tattica. Serve una prestazione intelligente da parte nostra. Non sarà facile, specie per i problemi di continuità che stanno avendo i nostri terzini. In un campionato gli infortuni ci possono stare, ma quando sono arrivato a Catania non ho potuto contare su di una rosa superiore a 19 elementi, tra l’altro nemmeno in perfetta forma. Abbiamo dovuto fare affidamento su che avevamo disponibile senza perderne altri lungo il cammino“.