Catania, Lo Monaco:| 'Napoli timido su Silvestre'
Il direttore sportivo del Catania, Pietro Lo Monaco ha dichiarato ai microfoni di Radio Crc: "Martinez è un calciatore fuori dalla nostra portata, per le piccole società diventa difficile poter riprendere dei giocatori che sono diventati ormai grandi. Mi spiace che per alcuni infortuni Martinez quest'anno non abbia fatto bene, ma mi auguro possa riprendersi al più presto per dare a anche a noi quelle soddisfazioni che lui è in grado di dare".
"Se il Napoli mi ha chiesto Silvestre? Me lo stanno chiedendo un po' tutti. È uno dei migliori difensori della serie A, ha fatto sei gol, ha la marcia di un attaccante puro. È inevitabile che susciti l’attenzione di club importanti. Se Napoli lo chiede ancora? Ci sono stati timidi approcci da parte del club partenopeo, ma il Napoli sa quello che fa quindi se avesse bisogno di Silvestre, non esiteremo a prendere in considerazione l'offerta. Ho stima della dirigenza del Napoli e penso che nel giorno in cui dovesse decidere di intraprendere un'operazione, non esiterebbe a farlo. Silvestre ha i piedi di una mezzala".
"Campagnaro ha avuto un incidente bruttissimo, mi auguro che al presto possa guarire anche sotto l'aspetto psicologico. Però, al di là di questo, il Napoli se vuole ambire a raggiungere traguardi importanti, deve avere una rosa importante".
"Maxi Lopez al Napoli? Il Napoli ha tre uomini là davanti. Maxi se va in una squadra, va per essere titolare. Non conosco le strategie del Napoli, ma se il club partenopeo abbia intravisto in Maxi, il rinforzo che vada in panchina, credo abbia sbagliato giocatore. Maxi vuole giocare perché è un grande attaccante. In 14 mesi che veste la maglia del Catania, ha messo a segno 19 gol".
"Non si può pensare al Catania in Europa, i soldi chi ce li dà? Senza soldi non si cantano messe. La nostra Europa è lo scudetto che cerchiamo di vincere ogni anni, cioè la salvezza. Il Catania ha già comprato il suo Ibrahimovic che è il nostro centro sportivo. Pensare di programmare già di raggiungere l'Europa è difficile perché per programmare ci vogliono gli investimenti e per investire ci vogliono i soldi, noi già facciamo i salti mortali con ciò che abbiamo in mano".