Getty Images
Cataliotti: nuovo regolamento FIFA sugli intermediari, FIGC diffidata da un'associazione di agenti. Ecco perché
Calciomercato.com ha, dunque, chiesto all'Avv. Jean-Christophe Cataliotti, Agente FIFA e titolare dei corsi di Reggio Emilia per aspiranti osservatori e intermediari (per info si rimanda al sito www.footballworkshop.it) di indicare quali sono i passi salienti del suddetto atto.
Cataliotti quali sono i punti critici contestati dalla IAFA nell'atto stragiudiziale di diffida inviato alla FIGC?
In generale, secondo la IAFA, "il nuovo regolamento FIFA è affetto da profili di illegittimità per contrasto con le norme ed i principi del diritto comunitario e dell''ordinamento statuale laddove, all'insegna di un'irragionevole deregulation, inconciliabile con le dichiarate esigenze di professionalizzazione, moralizzazione e trasparenza del settore, ha previsto il superamento del previgente sistema incentrato sul rilascio di una licenza, come titolo abilitativo all'esercizio dell'attività di agente di calciatore e la caducazione ex abrupto di tutte le licenze precedentemente rilasciate e alimentate".
Che cosa si contesta più precisamente?
Si contesta che il nuovo regolamento degli intermediari non segue le indicazioni della Commissione Europea, che - nel suo "Studio sugli Agenti sportivi nell'Unione Europea" - "ha chiaramente sottolineato l'esigenza che la figura dell'agente sportivo sia compiutamente disciplinata con legge da tutti gli Stati dell'UE..". In tale direzione, infatti, viene reso noto, nell'atto stragiudiziale in esame, che "è stato presentato il disegno di legge rubricato "Regolamentazione della figura e dell'attività dell'agente sportivo" ad iniziativa di un nutrito gruppo di senatori appartenenti a diversi schieramenti politici".
E in tema di remunerazione del futuro intermediario come si pone la IAFA?
La IAFA, dopo aver evidenziato che la nuova regolamentazione "espone gli intermediari/agenti operanti in Italia, non più protetti da un titolo abilitativo riconosciuto implicitamente dallo Stato, al divieto di intermediazione di manodopera confermato dal D.lgs n. 276/2003", si sofferma anche nel criticare la scelta della FIFA di fissare per il compenso totale dovuto all'intermediario un tetto massimo del 3% sul redditto lordo base pattuito per il calciatore. Ciò in quanto, secondo la IAFA, tale limite "viola l'art.101(1) TFUE". In particolare, viene affermato che: "La fissazione per i contratti di prestazione sportiva conclusi con l'intervento di un intermediario di un prezzo massimo inferiore al prezzo praticabile secondo le normali dinamiche di mercato costituisce una restrizione per oggetto della concorrenza ed una chiara violazione dell'articolo 101(1) TFUE, lettera a), che espressamente vieta di fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione".
Poste tutte le suddette premesse, la diffida alla FIGC in che cosa si traduce?
In definitiva, la IAFA diffida la FIGC "dall'adottare qualsiasi atto di implementazione od attuazione del nuovo Regolamento FIFA sugli intermediari, conservando temporaneamente l'attuale regime normativo in attesa che il su indicato disegno di legge completi il suo iter, avvertendo che, in difetto, saranno assunte tutte le più idonee iniziative legali ed in ogni sede...a tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei propri iscritti e dell'intera categoria, con conseguenti richieste di risarcimento danni".