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Caso ultras, l'avvocato Capello: "Inter e Milan, al massimo una multa. Inzaghi-Ferdico? Telefonata poco rilevante"
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Il caso ultras che ha scosso la città di Milano e che la Procura della Repubblica locale sta provando ad analizzare in tutte le sue sfaccettature, provando a portare a galla la natura delle relazioni tra gli esponenti del tifo organizzato e le due società, può avere dei riflessi sulla normale quotidianità di Inter e Milan. Dalla lettura delle carte e dell'ordinanza con cui gli inquirenti hanno proceduto ad emettere 19 provvedimenti – arresti e domiciliari – per diverse figure di spicco del mondo ultrà, emerge ad oggi una situazione più intricata e più delineata per quanto concerne il club nerazzurro.
Sullo stato dell'arte e le possibili conseguenze sul fronte sportivo e della giustizia ordinaria, si è espresso a Tv Play l'avvocato Pierfilippo Capello, noto esperto di diritto sportivo. “Da un punto di vista sportivo, siamo fermi con la Procura della FIGC che ha chiesto gli atti alla Procura di Milano. Non prevedo cose enormi per Inter e Milan, se non eventuali multe. Da un punto di vista penale, il discorso è diverso: occorre capire se c'è stato qualcuno che ha commesso qualcosa che non doveva fare. Dobbiamo ricordarci che in tutte le società c'è un soggetto col compito di interfacciarsi coi tifosi, poi se lo fa coi gruppi organizzati e con certe modalità è un altro discorso”, ha dichiarato l'avvocato Capello.
In merito alla telefonata intercorsa tra l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi e uno dei capi della Curva Nord, Marco Ferdico (attualmente in carcere), poche ore prima della finale di Champions League del 2023, l'avvocato Capello si è espresso così a Tv Play: “La chiamata di Inzaghi parte col mister che dice all'ultrà 'mi risulta che non cantiate'. Contestualizzando, un allenatore prova a risolvere la questione per aiutare la squadra. Non lo vedo un particolare rilevante”. Il riferimento è alla conversazione nella quale Ferdico si lamenta per il quantitativo di biglietti concessi dalla società per la sfida contro il Manchester City e invita Inzaghi a fare pressione presso l'allora amministratore delegato Area Sport Beppe Marotta.
“Leggo il messaggio che la curva non canta a una finale... io mi sono imbestialito (… ) nel senso... non con voi... con la società", dice Inzaghi, che riferisce di aver detto in quell’occasione alla società che "mancano 4 ore... cercate di sistemare sta roba perché non esiste (...) risolvetelo... questo è stato il mio appello Marco”, dice Inzaghi rivolgendosi a Ferdico. Che dal canto suo specifica: "Te la faccio breve Mister... ci hanno dato 1.000 biglietti... noi ci siam fatti due conti... ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli...”. Al che, Inzaghi fa la sua personale promessa: Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta... parlo con quelli (…) poi ti faccio sapere qualcosa... gli dico... che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi... mi attivo e ti dico cosa mi dicono”.
Sullo stato dell'arte e le possibili conseguenze sul fronte sportivo e della giustizia ordinaria, si è espresso a Tv Play l'avvocato Pierfilippo Capello, noto esperto di diritto sportivo. “Da un punto di vista sportivo, siamo fermi con la Procura della FIGC che ha chiesto gli atti alla Procura di Milano. Non prevedo cose enormi per Inter e Milan, se non eventuali multe. Da un punto di vista penale, il discorso è diverso: occorre capire se c'è stato qualcuno che ha commesso qualcosa che non doveva fare. Dobbiamo ricordarci che in tutte le società c'è un soggetto col compito di interfacciarsi coi tifosi, poi se lo fa coi gruppi organizzati e con certe modalità è un altro discorso”, ha dichiarato l'avvocato Capello.
In merito alla telefonata intercorsa tra l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi e uno dei capi della Curva Nord, Marco Ferdico (attualmente in carcere), poche ore prima della finale di Champions League del 2023, l'avvocato Capello si è espresso così a Tv Play: “La chiamata di Inzaghi parte col mister che dice all'ultrà 'mi risulta che non cantiate'. Contestualizzando, un allenatore prova a risolvere la questione per aiutare la squadra. Non lo vedo un particolare rilevante”. Il riferimento è alla conversazione nella quale Ferdico si lamenta per il quantitativo di biglietti concessi dalla società per la sfida contro il Manchester City e invita Inzaghi a fare pressione presso l'allora amministratore delegato Area Sport Beppe Marotta.
“Leggo il messaggio che la curva non canta a una finale... io mi sono imbestialito (… ) nel senso... non con voi... con la società", dice Inzaghi, che riferisce di aver detto in quell’occasione alla società che "mancano 4 ore... cercate di sistemare sta roba perché non esiste (...) risolvetelo... questo è stato il mio appello Marco”, dice Inzaghi rivolgendosi a Ferdico. Che dal canto suo specifica: "Te la faccio breve Mister... ci hanno dato 1.000 biglietti... noi ci siam fatti due conti... ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli...”. Al che, Inzaghi fa la sua personale promessa: Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta... parlo con quelli (…) poi ti faccio sapere qualcosa... gli dico... che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi... mi attivo e ti dico cosa mi dicono”.